Con la presentazione dei risultati ottenuti dai progetti selezionati, si è ufficialmente conclusa la terza edizione del programma fondato sull’open innovation che ha permesso agli enti non profit di lavorare a stretto contatto con startup, centri di ricerca e soggetti innovativi
Dieci progetti di innovazione aperta o collaborativa (open innovation) per potenziare l’economia sociale e rilanciare lo sviluppo dei territori. Venerdì 24 maggio si è ufficialmente conclusa la terza edizione del programma Foundation Open Factory. L’iniziativa è sostenuta da Fondazione Cariverona (insieme a Fondazione Caritro, Fondazione Cariparo, Fondazione Sparkasse Bolzano e Fondazione VRT) e gestita dal Consorzio Elis.
Nel corso dell’evento di chiusura, ospitato all’interno del Festival dell’Economia di Trento, gli enti non profit hanno raccontato i risultati ottenuti grazie all’intenso lavoro di collaborazione – portato avanti negli ultimi mesi – con startup, centri di ricerca e soggetti innovativi.
“Sulla base dei risultati ottenuti, è stata recentemente lanciata una nuova edizione di Foundation Open Factory. Le candidature degli enti no profit devono essere inviate entro il 20 settembre 2024”
Il percorso, iniziato circa un anno fa, è partito dall’analisi dei bisogni di innovazione degli attori dell’economia sociale, che si sono confrontati con alcune domande chiave per il loro futuro: di quali tecnologie o soluzioni abbiamo bisogno per migliorare l’efficienza della nostra organizzazione? Quali nuove idee possiamo sperimentare per riuscire a raggiungere con più efficacia i nostri obiettivi?
Dopo aver individuato e raccolto le esigenze degli enti, il team di Elis ha quindi lanciato una call per ricercare i migliori soggetti innovativi (startup, piccole e medie imprese, centri di ricerca, spinoff universitari, ecc.) in grado di sviluppare risposte all’altezza delle sfide proposte.
Dalla collaborazione al “proof of concept”
Terminata la fase di valutazione, gli enti non profit selezionati hanno avuto la possibilità di partecipare a un percorso gratuito di co-innovazione e capacity building. Nel corso di 12 settimane, hanno lavorato a stretto contatto con gli attori innovativi individuati da Elis.
Grazie a questa collaborazione, sono state sviluppate sul campo le prime risposte alle esigenze di innovazione. I progetti si sono quindi conclusi con la realizzazione di un proof of concept, ovvero di un “modello di prova”, utile a dimostrare la fattibilità della soluzione elaborata.
Tra le dieci iniziative del programma, cinque sono state sostenute direttamente da Fondazione Cariverona. Si va dalla digitalizzazione che rende spazi e servizi più inclusivi per le persone con disabilità alla gamification applicata all’apprendimento, dalla realtà aumentata che sensibilizza al cambiamento climatico alla realizzazione di una piattaforma immersiva per donatori.
Manfredi: “Facilitiamo contaminazioni per lo sviluppo dei territori”
“I risultati raggiunti da questi progetti confermano, ancora una volta, quanto sia importante creare occasioni di collaborazione e confronto tra mondo non profit e soggetti innovativi”, ha commentato Filippo Manfredi, direttore generale di Fondazione Cariverona.
“Attraverso i programmi di open innovation, gli attori dell’economia sociale hanno l’opportunità di costruire sinergie inedite, sperimentare soluzioni innovative e adottare nuove tecnologie, con vantaggi concreti e tangibili per le loro realtà. Come Fondazione, siamo convinti che il nostro ruolo sia facilitare questo tipo di contaminazioni, costruendo ponti e mettendo a sistema risorse per lo sviluppo dei nostri territori”.
La quarta edizione di Foundation Open Factory
Alla luce dei risultati ottenuti nel corso degli ultimi anni, le Fondazioni e il Consorzio Elis hanno recentemente lanciato una nuova edizione di Foundation Open Factory.
Le candidature degli enti no profit devono essere inviate attraverso la piattaforma dedicata entro il 20 settembre 2024 e devono presentare bisogni di innovazione in uno degli ambiti identificati dal bando: arte, cultura e spettacolo; servizi socio-sanitari; formazione e lavoro; ambiente, natura ed energia.
Per partecipare, è necessario avere sede (o operare) nel Triveneto (Verona, Vicenza, Belluno, Trento, Rovereto, Bolzano, Padova, Rovigo) o nelle province di Ancona o Mantova. Per ulteriori informazioni è possibile consultare la pagina dedicata.