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STORIE DI CULTURA

Non solo Måneskin: anche la musica barocca e classica ha qualcosa di prezioso da comunicare ai giovani

11 dicembre 2023  |  Tempo di lettura: 5 minuti

Il maestro Andrea Marcon riflette sul panorama italiano: “Abbiamo un patrimonio da riscoprire e talenti da valorizzare: bisogna puntare su qualità e divulgazione, perché si ama solo ciò che si conosce”

AUDITORIO. ANDREA MARCON

“Perché le mostre su El Greco a Milano o su Rubens a Mantova fanno registrare il tutto esaurito, mentre la musica scritta nello stesso periodo da Monteverdi, Handel, Bach o Vivaldi continua a rimanere di nicchia? Eppure, sono tutti artisti vissuti nel XVII o XVIII secolo: se quella stagione culturale ha prodotto grandi pittori, non può non aver prodotto anche eccellenti compositori, no? Ma va così… amiamo i primi e fatichiamo ad apprezzare i secondi”.

È questa la provocazione con cui inizia il dialogo con Andrea Marcon, pluripremiato clavicembalista, organista e direttore d’orchestra trevigiano. Il maestro – che quest’anno ha diretto alla Scala di Milano e alla Fenice di Venezia – è il responsabile delle iniziative musicali di Fondazione Cariverona.

In questa intervista, racconta il suo punto di vista sul panorama musicale italiano e, in particolare, sul ruolo della musica barocca e classica.

“Se la stagione culturale a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo ha prodotto grandi pittori, non può non aver prodotto anche eccellenti compositori. Eppure, amiamo i primi e fatichiamo ad apprezzare i secondi”

La domanda di musica c’è, ma va stimolata

“Oggi il nostro sistema culturale è schiacciato sul presente: arriva l’ultima hit e facciamo tabula rasa di tutto quello che c’è stato prima. Tendiamo all’appiattimento su un’unica dimensione, quando in realtà abbiamo a nostra disposizione un patrimonio ricco di capolavori da riscoprire”.

“Mi piacerebbe, ad esempio, che a esibirsi nei programmi televisivi in prima fascia non fossero solo i Måneskin ma anche i giovani talenti italiani della musica antica, che senza fare notizia, fanno incetta di premi internazionali e il mondo ci invidia”.

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Eppure, nonostante la scarsa attenzione mediatica, qualcosa in questo ambito si muove anche tra le nuove generazioni.

Secondo i dati Istat del 2019 (gli ultimi a disposizione non influenzati dalla pandemia), la quota più elevata di persone che – rispetto al totale – ha assistito a un concerto di musica classica è rappresentata proprio da ragazzi e giovani fino a 34 anni.

Nel tempo, inoltre, è stato registrato un incremento: se nel 2000 gli spettatori tra i 6 e i 17 anni che avevano partecipato a un’esibizione erano 6,4 su 100, nel 2019 erano 9,2.

“Mi piacerebbe che a esibirsi in tv non fossero solo i Måneskin ma anche i giovani talenti italiani della musica antica che fanno incetta di premi internazionali”

Trend sorprendenti, legati sicuramente a programmi scolastici mirati, che però non stupiscono Marcon. “La domanda di musica barocca o classica è sempre stata presente, in tutte le generazioni. Va semplicemente stimolata, intercettata e alimentata nel modo giusto. Bisogna riconoscere che si può amare solo ciò che si conosce”.

Mozart, che passione: così una città riscopre il genio di Salisburgo

Una conferma, in questo senso, arriva dalla rassegna Mozart a Verona, dedicata al grande compositore salisburghese, ormai giunta alla quinta edizione. Nel giro di qualche anno, gli appuntamenti in città si sono moltiplicati e da tre si è passati ad oltre 30.

“L’idea di creare questo festival è nata ripensando al primo viaggio di Mozart in Italia e, in particolare, al suo soggiorno a Verona: fu un evento storico, che riscosse molto successo e suscitò una grande partecipazione di pubblico”.

Un concerto di Mozart a Verona 2023.
Un concerto di Mozart a Verona 2023.

Il 27 dicembre 1769 il giovane genio non ancora 14enne arrivò in città e vi rimase per qualche giorno: si esibì il 5 gennaio nella Sala Maffeiana e il 7 nella chiesa di San Tomaso Canturiense.

“L’anniversario di questo doppio concerto chiedeva di essere celebrato: mi è sembrata l’occasione perfetta per iniziare a immaginare una rassegna dedicata al compositore. Una bella opportunità da sfruttare anche dal punto di vista comunicativo. Abbiamo iniziato il 7 gennaio del 2020, con una prima esibizione a San Tomaso: fu subito molto partecipata”.

“L’idea di creare questo festival è nata ripensando al primo viaggio di Mozart in Italia e, in particolare, al suo soggiorno a Verona: fu un evento storico”

Da allora la manifestazione è cresciuta progressivamente: oggi vede la collaborazione di un’ampia rete di enti del territorio e richiama centinaia di persone, anche provenienti da altre province. “Quell’idea iniziale è diventata un progetto che corre sulle sue gambe. Per noi è stata sicuramente una scommessa vinta”.

La Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico durante Mozart a Verona 2023.
La Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico durante Mozart a Verona 2023.

Quali sono gli ingredienti per riempire un teatro?

È quindi possibile continuare a riempire teatri, sale e piazze con la musica barocca o classica: ma qual è il vero segreto?

“Penso siano necessari almeno tre ingredienti. Innanzitutto, essere sempre consapevoli che il desiderio di bellezza di oggi è lo stesso di ieri e che questi generi hanno ancora qualcosa di unico e prezioso da regalare anche ai più giovani. Secondo, puntare su un’offerta di altissima qualità, con nomi e programmi di rilievo internazionale”.

“Infine, curare con particolare attenzione la comunicazione e scegliere il giusto taglio narrativo, sfruttando ganci con eventi e personaggi del passato o con gli elementi del territorio”.

“Penso siano necessarie tre cose: riconoscere che la domanda di musica barocca o classica è ancora presente, puntare sulla qualità, curare la comunicazione”

Un approccio fondato sull’eccellenza e sulla divulgazione, quindi, per un fascino in grado di conquistare l’interesse delle nuove generazioni.

“I ragazzi di oggi sono grandi appassionati di bellezza, la cercano ovunque – conferma Marcon, che oggi insegna alla Schola Cantorum Basiliensis, considerata la Oxford della musica antica – Noi abbiamo il dovere di raccontarla nel modo giusto: è questione di educare l’orecchio a nuovi gusti”.

“In questi anni, grazie al sostengo di Fondazione Cariverona, abbiamo lavorato incessantemente per promuovere questa musica e valorizzare giovani talenti: i risultati che abbiamo ottenuto dimostrano che è una strada percorribile a tutti”.

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Frau Musika: il talento dei giovani conquista il palco

Proprio con l’obiettivo di favorire la crescita di giovani musicisti, è nata Frau Musika, un’orchestra che offre a giovani under 30 provenienti da tutto il mondo l’opportunità di partecipare a un percorso d’alta formazione suonando strumenti originali.

“È un progetto di cui sono molto orgoglioso e che in questi anni ci ha regalato grandi soddisfazioni, lanciando la carriera di tanti artisti a livello internazionale”.

Villa San Fermo a Lonigo (Vicenza).
Villa San Fermo a Lonigo (Vicenza).

La condivisione è uno dei punti di forza del programma: “Le attività si svolgono a Villa San Fermo a Lonigo, in provincia di Vicenza. Qui gli studenti alloggiano e studiano insieme ai loro maestri: vivere in comunità i vari momenti della giornata favorisce la nascita di relazioni umane, oltre che artistiche e musicali, fondamentali per formare l’identità stilistica di un’orchestra e dare un’impronta al futuro dei ragazzi”.

Concerti di Natale e Don Giovanni: l’innovazione nella tradizione

Le sessioni di lavoro di Frau Musika si concludono sempre con una serie di concerti che toccano diverse regioni italiane e, nelle prossime settimane, l’orchestra si esibirà in alcune città del Veneto.

“Quest’anno, per i Concerti di Natale di dicembre, proporremo, sotto la mia direzione, dei capolavori assoluti della musica barocca: il Gloria di Vivaldi e il Magnificat di Bach. Saremo il 20 a Belluno, il 21 a Vicenza e il 22 a Verona”.

“Il 25 e il 27 gennaio, invece, l’orchestra diretta da Massimo Raccanelli sarà protagonista della rassegna Mozart a Verona e porterà in forma semi-scenica al Teatro Ristori il Don Giovanni”.

“Per i Concerti di Natale proporremo dei capolavori assoluti della musica barocca: il Gloria di Vivaldi e il Magnificat di Bach. A gennaio, invece, l’orchestra diretta da Massimo Raccanelli sarà protagonista della rassegna Mozart a Verona con il Don Giovanni”

Cinque eventi di livello internazionale, quindi, concentrati in poco più di mese. “Questi concerti sono frutto di un lavoro intenso, che portiamo avanti da diversi anni. Li abbiamo pensati non solo per gli appassionati, ma anche per tutti coloro che sono pronti a lasciarsi coinvolgere da una nuova esperienza”.

In un panorama che tende all’appiattimento – è, in sintesi, il pensiero di Marcon – imparare ad appezzare la variopinta bellezza della musica barocca o classica è un atto rivoluzionario e innovativo, di quelli che piacciono ai giovani, da sperimentare a partire dai prossimi appuntamenti.

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