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AMBIENTE  |  IL VALORE DEL CAPITALE NATURALE

In Italia il record europeo di biodiversità, ma il 68% degli ecosistemi è in pericolo

3 agosto 2023  |  Tempo di lettura: 5 minuti

Il nostro Paese ospita la metà delle specie vegetali presenti nel continente e un terzo di quelle animali: la distruzione degli habitat naturali è però una minaccia costante

biodiversità

In Italia la vita si esprime in tutta la sua ricchezza: qui, infatti, si registra il tasso di biodiversità più alto d’Europa. Dalle vette delle Alpi alle acque profonde del Mare di Sicilia, passando per la foce del Po e le suggestive valli appenniniche, il nostro Paese ospita circa 5.600 specie vegetali (la metà di quelle europee) e oltre 57mila specie animali (circa un terzo).

Il 15% delle prime e più del 50% delle seconde sono inoltre indissolubilmente legate ai nostri habitat perché endemiche: vivono, cioè, solo o prevalentemente nella Penisola. Un primato eccezionale, se si considera che la superficie del nostro territorio corrisponde ad appena un trentesimo di quella del continente.

Le cause del record

Qual è il segreto di questa abbondanza? A giocare un ruolo è sicuramente la geografia: la posizione dello Stivale nel cuore del Mar Mediterraneo e lo sviluppo in direzione Nord-Sud determinano una grande variabilità climatica, che va dal moderato subtropicale al glaciale. Influisce anche l’orografia complessa, con sbalzi di circa 5mila metri, dalle spiagge della Sardegna alla vetta del Monte Bianco, passando per il Gran Sasso e gli Appennini.

Concorrono poi un’articolata geologia e la storia delle migrazioni, causate dalle glaciazioni avvenute migliaia di anni fa. Infine, nel corso dei secoli, l’uso estensivo e diversificato del suolo ha favorito la creazione di habitat seminaturali legati a colture e allevamenti.

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Oggi, però, la biodiversità è gravemente minacciata e si sta rapidamente deteriorando in tutto il mondo – incluso il nostro Paese, considerato uno degli hotspot a livello globale per questo fenomeno. Gli studiosi hanno stimato che l’impatto dell’uomo sulle altre forme di vita ha accelerato tra le 100 e le 1.000 volte il tasso di estinzione naturale delle specie, avviando quella che alcuni definiscono la sesta estinzione di massa, dopo la fine dei dinosauri avvenuta 65 milioni di anni fa.

Anche per questo motivo Fondazione Cariverona ha deciso di lanciare il bando Capitale Naturale. L’obiettivo è sostenere progetti che tutelino, ripristinino e valorizzino la biodiversità nei cinque territori di riferimento, salvaguardando gli ecosistemi naturali.

“L’impatto dell’uomo sulle altre forme di vita ha accelerato tra le 100 e le 1.000 volte il tasso di estinzione naturale delle specie, avviando quella che alcuni definiscono la sesta estinzione di massa”

Perché la biodiversità è importante?

Dalla biodiversità – intesa come varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui vivono – dipende direttamente o indirettamente qualsiasi attività umana. Dalla regolazione del clima alla produzione di suolo, le interazioni tra animali, vegetali, microrganismi e ambiente forniscono una serie di servizi, detti ecosistemici, imprescindibili per la nostra sopravvivenza. Ciascuna forma di vita – non importa quanto piccola o poco diffusa – svolge un ruolo prezioso, unico e insostituibile per mantenere in equilibrio i nostri habitat.

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Gli studiosi hanno dimostrato che l’estinzione delle specie contribuisce all’insicurezza alimentare ed energetica, aumenta la vulnerabilità ai fenomeni metereologici, riduce la disponibilità e la qualità delle risorse idriche, impoverisce sistemi economici e tradizioni culturali, incide negativamente sulla salute umana.

È stato calcolato che quasi la metà dei farmaci – un mercato che oggi vale da 650 miliardi di dollari – si basa su componenti che provengono, direttamente o indirettamente, dai regni vegetali o animali.

La perdita di biodiversità è poi strettamente interconnessa al cambiamento climatico: sono fenomeni che spesso si rinforzano reciprocamente e, quindi, intervenire sull’uno ha effetti benefici anche sull’altro. È il caso delle Nature-based Solutions, soluzioni basate e ispirate alla natura applicate sempre più spesso da organismi internazionali e governi per contrastare gli effetti della crisi climatica.

“Quasi la metà dei farmaci – un mercato che oggi vale da 650 miliardi di dollari – si basa su componenti che provengono, direttamente o indirettamente, dai regni vegetali o animali”

Le minacce alla biodiversità in Italia

Dalla deforestazione alla distruzione degli habitat, dall’inquinamento al cambiamento climatico, dalla diffusione di specie invasive a caccia e pesca indiscriminate, sono tante le cause che stanno portando alla perdita di biodiversità. I dati relativi all’Italia – contenuti nel report “Biodiversità fragile, maneggiare con cura” realizzato dal Wwf – sono allarmanti.

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Il 68% degli ecosistemi presenti nel nostro Paese è in pericolo, e un terzo di questi è in pericolo critico. Alcune aree risultano più a rischio di altre: a essere in pericolo è, ad esempio, la totalità degli ecosistemi presenti nell’ecoregione padana, il 92% di quelli nell’area adriatica e l’82% della tirrenica.

Più in generale l’89% degli habitat di interesse comunitario è in condizioni di conservazione sfavorevole. Anche la situazione delle acque interne preoccupa: il 57% dei fiumi e l’80% dei laghi si trova, infatti, in uno stato ecologico giudicato non buono.

Per quanto riguarda la fauna, lo studio del Wwf sottolinea che in Italia poco meno di un terzo delle specie di animali vertebrati e un quarto di quelle marine che vivono nel Mar Mediterraneo sono a rischio estinzione. Nel frattempo, nel giro di 30 anni, è cresciuta del 96% la presenza di specie aliene invasive, mentre negli ultimi 15 anni sono stati consumati oltre 1.150 chilometri quadrati di suolo, una superficie pari a quella della metropoli di Roma.

Fonte: WWF
Fonte: WWF

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