Dal 5 al 31 gennaio, la quinta edizione del festival propone un’offerta ampia e articolata che abbraccia 19 luoghi della città
Oltre 30 eventi in 19 luoghi della città per celebrare il compositore di Salisburgo a 254 anni dalle sue prime esibizioni a Verona (5-7 gennaio 1770). Sono questi i numeri della quinta edizione della rassegna Mozart a Verona, che si svolgerà dal 5 al 31 gennaio 2024.
Dai concerti sinfonici e cameristici al teatro di prosa, dall’opera lirica agli spettacoli per ragazzi, l’offerta sempre più ricca e variegata rende il festival un imprescindibile punto di riferimento per il panorama musicale nazionale. Protagoniste, oltre alle composizioni di Mozart, anche le contaminazioni con la musica contemporanea, jazzistica e per banda, per una proposta trasversale attraverso generi ed epoche.
“Siamo passati, nel giro di qualche anno, da tre a oltre 30 eventi. Questo testimonia che, se proposta nel modo giusto, la musica classica ha ancora qualcosa di prezioso da comunicare, anche alle nuove generazioni”
Sotto la direzione artistica di Michele Magnabosco – affiancato da Pietro Trincanato, Andrea Marcon e Stefano Trespidi – Mozart a Verona si propone quindi come un vero e proprio festival della città grazie al coinvolgimento delle più significative realtà culturali veronesi, per un totale di 25 enti.
L’inaugurazione
Come da tradizione, a dare il via alla rassegna sarà l’Accademia Filarmonica il venerdì 5 gennaio alle 20.30. Presso la Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico, l’attrice Sonia Bergamasco si esibirà in Paolina Leopardi racconta Mozart, accompagnata da Marco Scolastra al pianoforte. Il recital, acuto e sorprendente, si snoda attraverso la voce di una testimone d’eccezione: Paolina, sorella di Giacomo Leopardi. L’ingresso è gratuito, previa prenotazione su eventbrite.it.
Gli appuntamenti da non perdere
Tra gli eventi da segnare in agenda anche il concerto a San Tomaso Cantuariense, promosso da Fondazione Cariverona, in programma per domenica 7 gennaio alle 20.30, a ingresso gratuito (previa prenotazione su eventbrite.it). L’appuntamento vedrà protagonisti Lina Uinskyte al violino e Marco Ruggeri all’organo: le musiche sono di Wolfgang Amadeus Mozart, Giuseppe Gazzaniga, Jean Jacques Beauvarlet-Charpentier. L’ingresso è gratuito, previa prenotazione al link.
La rassegna darà, inoltre, spazio alle opere. Giovedì 25 e sabato 27 gennaio alle 20, l’orchestra Frau Musika – diretta dal maestro Massimo Raccanelli – porterà invece in forma semi-scenica il Don Giovanni sul palco del Teatro Ristori. Il progetto musicale, nato grazie al mecenatismo di Fondazione Cariverona, riunisce i migliori talenti under 30 da tutto il mondo, coinvolgendoli in produzioni d’eccellenza su strumenti originali.
I luoghi del festival
Dal Teatro Ristori a Palazzo Maffei, dal Museo di Castelvecchio alla Loggia di Fra Giocondo, da Sala Morone a Palazzo Erbisti: il festival è cresciuto anche dal punto di vista geografico, ampliandosi in 19 luoghi “mozartiani”.
Da segnalare, in particolare, la presenza di spazi che escono dalle mura cittadine, da Eataly in Via Santa Teresa alla sala concerti dell’Accademia Maria Callas di Zevio. È il segno di una manifestazione sempre più inclusiva che abbraccia città e provincia.
Il commento del presidente Alessandro Mazzucco
Secondo il presidente di Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco , “il successo di Mozart a Verona dimostra che la cultura può essere un vero motore di sviluppo per il territorio, in grado di valorizzare le eccellenze e di creare nuove opportunità di crescita. La manifestazione è nata dal nostro desiderio di celebrare l’anniversario delle prime esibizioni del compositore salisburghese in città”.
“Grazie anche al contributo del maestro Andrea Marcon, responsabile delle iniziative musicali della Fondazione, siamo passati, nel giro di qualche anno, da tre a oltre 30 eventi. Questo testimonia che, se proposta nel modo giusto, la musica classica ha ancora qualcosa di prezioso da comunicare, persino alle nuove generazioni.
“Oggi siamo particolarmente soddisfatti della fitta rete di partner che si è sviluppata attorno al progetto: è la prova di una città che sa lavorare insieme, unita nel segno della bellezza”, conclude Mazzucco.