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AMBIENTE

Da lineare a circolare: l’educazione del bando Format per un nuovo modello economico

2 maggio 2024 

L'iniziativa mette a disposizione 1,5 milioni di euro per progetti di formazione ed empowerment in grado di creare buone pratiche di produzione o consumo

L’iniziativa mette a disposizione 1,5 milioni di euro per progetti di formazione ed empowerment in grado di creare buone pratiche di produzione o consumo

Format

“Stiamo vivendo una battaglia per le nostre vite, ma si tratta di una battaglia che possiamo vincere”. Così Antonio Guterres, segretario generale della Nazioni Unite, definisce la lotta al cambiamento climatico. Una sfida ardua, quindi, ma che è possibile superare, perché l’esito finale dipende ancora da noi.

Per contenere l’effetto del riscaldamento globale a +1,5°C fino alla fine di questo secolo abbiamo però bisogno, secondo l’Onu, di “cambiamenti rapidi, di ampia portata e senza precedenti in tutti gli aspetti della società”, dal settore privato agli enti pubblici, dalle associazioni ai cittadini.

La storia recente dimostra infatti che l’attuale sistema di produzione e consumo – fondato sulla dinamica lineare “estrai-produci-usa-getta” – non è più sostenibile. Per continuare a garantire la vita sulla Terra, è necessario adottare nuovi modelli di economia circolare, che puntino a ridurre al minimo il prelievo di risorse e a renderne sempre più efficiente l’uso.

“Il bando identifica sei filiere strategiche per buone pratiche circolari: imballaggi e materie plastiche, prodotti e manufatti dell’industria tessile, materiali e prodotti dell’industria delle costruzioni, prodotti e sistemi alimentari, apparecchiature elettriche ed elettroniche, veicoli e batterie”

Abbiamo quindi bisogno di soluzioni innovative, che tocchino da vicino tutti gli ambiti della nostra vita, promuovendo il riutilizzo, la riparazione, la condivisione, il riciclo: meno materie prime, meno rifiuti e, di conseguenza, minori emissioni per un minor impatto sull’ambiente.

Raggiungere questi obiettivi richiede uno sforzo collettivo: imparare a vivere, produrre e consumere in modo diverso. L’educazione è una leva essenziale per imprimere questa svolta: attori pubblici e privati, profit e non profit, cittadini e imprenditori necessitano di nuove conoscenze per acquisire una maggiore consapevolezza, da tradurre poi in stili di vita e azioni concrete. Proprio per accelerare e supportare questo processo, Fondazione Cariverona ha deciso di lanciare il bando Format – Educare all’economia circolare.

Come funziona il bando Format

Format, giunto alla quarta edizione, mette a disposizione 1,5 milioni di euro per sostenere progetti di educazione, formazione ed empowerment (aumento del potere di scelta e della responsabilità) sui temi dell’economia circolare. Il bando individua alcuni ambiti d’azione strategici:

  • responsabilizzazione e mobilitazione dei giovani consumatori
  • sviluppo delle capacità di educatori e formatori
  • accelerazione delle azioni locali per valorizzare le iniziative già presenti e attivare la comunità

Adottando un approccio sistemico, i progetti – da presentare entro il 5 luglio 2024 – sono chiamati a produrre una buona pratica di produzione e/o consumo circolare, dai nuovi modelli di impresa alle informazioni sui prodotti acquistati: un lascito prezioso, destinato a generare un impatto positivo anche nel medio-lungo periodo.

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Tutte le proposte dovranno inoltre essere accompagnate da una fase ben curata di disseminazione. Un passaggio fondamentale perché il racconto dei risultati ottenuti possa essere di ispirazione per tutta la comunità, generando a cascata altre buone pratiche e circoli virtuosi.

In accordo con la legislazione vigente, il bando identifica alcune filiere strategiche per lo sviluppo di nuovi modelli di economia circolare. Il progetto, della durata massima di due anni, dovrà essere infatti collegato a uno di questi ambiti: imballaggi e materie plastiche, prodotti e manufatti dell’industria tessile, materiali e prodotti dell’industria delle costruzioni, prodotti e sistemi alimentari, apparecchiature elettriche ed elettroniche, veicoli e batterie.

Comunità di apprendimento

L’iniziativa della Fondazione stimola inoltre la cooperazione tra attori del territorio per dare vita a vere e proprie comunità di apprendimento. L’educazione alla sostenibilità (a scuola, in famiglia, sul lavoro, ecc.) è infatti un processo complesso che richiede la collaborazione di tutti.

Anche per questo motivo i progetti – che si svolgeranno nelle province di Verona, Vicenza, Belluno, Mantova, Ancona – devono essere presentati da reti di soggetti pubbliche, private o miste, con attori sia profit che no profit.

Le proposte educative potranno avere, infine, diversi destinatari: non solo giovani, ma anche consumatori, imprenditori, società civile, istituzioni pubbliche e private in generale. Per vincere la “battaglia per le nostre vite” è infatti necessario il contributo di tutti: solo insieme è possibile realizzare la transizione da modelli economici lineari a circolari, garantendo un futuro al Pianeta.

Per il comunicato stampa

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