fbpx
Scroll Top

CAPITALE UMANO

Digitale sociale: 15 milioni di euro per la transizione tecnologica del non profit

29 aprile 2024 

Il bando del Fondo per la Repubblica digitale sostiene progetti che mirano a sviluppare le conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti dell’economia sociale

Il bando del Fondo per la Repubblica digitale sostiene progetti che mirano a sviluppare le conoscenze e competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari degli enti dell’economia sociale

pexels-fauxels-3184293

La transizione digitale mette il settore non profit di fronte a una sfida inedita, tra costi del cambiamento e nuove opportunità. Oggi le oltre 360mila organizzazioni attive in Italia hanno a disposizione soluzioni tecnologiche innovative che, se utilizzate bene, possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi, rendendo il lavoro più efficiente.

Secondo una ricerca condotta da Fondazione Italia Sociale, Deloitte Private e TechSoup, uno dei principali freni all’innovazione è però l’insufficienza di competenze digitali di dipendenti, collaboratori e volontari. Stiamo parlando di quasi 5,5 milioni di persone che, se adeguatamente formate, potrebbero imprimere una svolta a tutto il comparto, con ricadute positive per lo sviluppo sociale ed economico del Paese.

Per venire incontro a queste esigenze, il Fondo per la Repubblica digitale ha deciso di lanciare il bando Digitale sociale. L’obiettivo dell’iniziativa da 15 milioni di euro è sostenere progetti che mirano a rafforzare le abilità e le conoscenze digitali degli operatori del non profit. Come? Attraverso percorsi formativi mirati e l’eventuale implementazione di una soluzione digitale, in grado di migliorare i processi interni o i servizi dell’organizzazione.

Il Fondo per la Repubblica digitale è nato nel 2021 per accompagnare il Paese verso la transizione digitale. Si fonda su una partnership tra pubblico e privato sociale e stanzia 350 milioni di euro per cinque anni (fino al 2026) in via sperimentale”

I destinatari di questi programmi di empowerment possono essere dipendenti, collaboratori stabili e volontari degli enti che operano in uno o più settori di interesse generale dell’economia sociale.

Attraverso i percorsi di professionalizzazione e gli investimenti in risorse umane, il bando Digitale sociale mira così a favorire l’adozione di pratiche innovative anche all’interno del mondo non profit.

Come partecipare al bando Digitale sociale 

Le proposte possono essere presentate da partenariati composti da almeno due soggetti. Dovranno essere presenti:

  • una rete formale o un gruppo di enti privati non profit con un bisogno comune di empowerment delle competenze digitali
  • un soggetto pubblico o privato non profit, che contribuisca a costruire il percorso formativo più adatto alle esigenze manifestate e sia eventualmente in grado di sviluppare una soluzione digitale funzionale all’esigenza

Ogni progetto può essere sostenuto con un minimo di 500mila euro e un massimo di un milione. Se si prevede lo sviluppo di una soluzione digitale, è richiesta una quota di cofinanziamento pari ad almeno il 20%. Gli enti for profit possono inoltre essere coinvolti come fornitori per l’erogazione della formazione e/o l’implementazione della soluzione digitale per una quota massima del 25% del contributo di progetto.

È possibile candidare il proprio progetto entro il 19 luglio 2024 attraverso il portale Re@dy. Gli enti  interessati a ricevere ulteriori informazioni potranno partecipare ai due webinar gratuiti dedicati al bando che si svolgeranno venerdì 10 maggio alle 14.30 (iscrizioni qui) e martedì 14 maggio alle 9.30 (iscrizione qui).

Che cos’è il Fondo per la Repubblica digitale

Il Fondo per la Repubblica digitale è nato nel 2021 per accompagnare il Paese verso la transizione digitale. Si fonda su una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Acri) che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR e dall’FNC (Fondo nazionale complementare).

Il Fondo stanzia un totale di 350 milioni di euro per cinque anni (fino al 2026) in via sperimentale ed è alimentato da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria (tra cui anche Fondazione Cariverona). L’iniziativa pone, inoltre, un forte accento sulla valutazione d’impatto dei progetti sostenuti per individuare quelli più efficaci nel far crescere le competenze digitali e l’occupazione effettiva dei destinatari.

Per ulteriori informazioni

Iscriviti alla newsletter

Compila il form per ricevere la newsletter di Fondazione Cariverona. Lasciando i tuoi dati rimarrai aggiornato sui nostri bandi, iniziative ed eventi !