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INNOVAZIONE SOCIALE

Liberi di crescere: 18 progetti per l’integrazione sociale dei figli di persone detenute

30 aprile 2024 

Il bando dell’impresa sociale Con i Bambini sostiene iniziative che mirano a garantire la continuità affettiva dei minorenni con la mamma o il papà, contrastando fenomeni di povertà educativa

Il bando dell’impresa sociale Con i Bambini sostiene iniziative che mirano a garantire la continuità affettiva dei minorenni con la mamma o il papà, contrastando fenomeni di povertà educativa

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La condizione di detenzione produce effetti negativi sul benessere delle famiglie e, spesso, a pagarne le conseguenze sono i più giovani. Dai numeri emerge una realtà preoccupante, anche se poco raccontata: nel 2021, ad esempio, sono stati oltre 280mila i colloqui tra persone detenute e familiari minorenni. La perdita degli equilibri emotivi e relazionali all’interno delle mura domestiche può avere gravi ripercussioni sulla salute e sullo sviluppo cognitivo dei figli, influenzandone il percorso scolastico e la tendenza a entrare nei circuiti dell’illegalità.

Proprio per contrastare questi fenomeni, il bando Liberi di crescere – promosso dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile – sostiene 18 progetti a favore dei figli di persone detenute. L’obiettivo dell’iniziativa, che ha messo a disposizione 10 milioni di euro, è facilitare l’integrazione sociale dei bambini e dei ragazzi, favorendo la continuità affettiva con il genitore.

La linea di continuità affettiva

Il programma di interventi, a carattere socio-educativo, contrasta i fattori di marginalità sociale legati alla reclusione della mamma o del papà (o di entrambi). Tutte le proposte selezionate dal bando hanno un buon equilibrio tra azioni “dentro” e “fuori” il contesto detentivo. La creazione di una linea di continuità mira così a favorire la normalizzazione della relazione con il genitore, facilitandone il rientro in famiglia dopo la scarcerazione.

Si tratta di un modello di intervento multidimensionale, che mira ad agire quindi su più livelli. Non solo il benessere socio-relazionale dei bambini e dei ragazzi e le competenze genitoriali dell’adulto detenuto e del partner in stato di libertà, ma anche il supporto alla coppia genitore-figlio in contesti detentivi accoglienti e l’attivazione delle comunità di riferimento.

“L’impresa sociale Con i Bambini mira a rimuovere gli ostacoli economici, sociali e culturali che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori”

Attivare e sensibilizzare la comunità

Oltre a coinvolgere i destinatari diretti, il bando incide anche sui contesti più generali. Tutti i progetti mirano infatti a generare un cambiamento sia in termini di attivazione e corresponsabilità tra istituti penali, enti pubblici e privato sociale, sia di sensibilizzazione sulle conseguenze affettive ed educative causate dall’esperienza detentiva.

Gli attori territoriali – individuati come potenziali agenti del cambiamento desiderato – sono gli enti della giustizia penale, il personale penitenziario, le amministrazioni locali, i servizi sociali territoriali, le scuole, i garanti per l’infanzia e l’adolescenza, le famiglie e gli enti del terzo settore.

I numeri dei progetti

Delle 18 iniziative sostenute, 7 prevedono interventi nell’area Nord, 3 nell’area Centro e 8 nell’area Sud. Due di queste riguardano, in particolare, i territori di riferimento di Fondazione Cariverona: Verona (Il Samaritano Onlus) e Ancona (sede amministrativa Opera Cooperativa Sociale). I progetti coinvolgono 69 istituti penitenziari di varia natura (case circondariali e case di reclusione maschili e femminili, carceri di massima sicurezza, ecc.) distribuiti su 64 Comuni.

Solo 6 progetti prevedono azioni circoscritte a una casa circondariale. La maggior parte delle proposte ha infatti una dimensione regionale, con il coinvolgimento di tutti (o quasi) gli istituti di pena presenti. Questa scelta permette così di agire a livello sistemico, uniformando modalità di intervento e presa in carico globale e continuativa di bambini e ragazzi.

Che cos’è il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile

Il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile nasce nel 2016 da un’intesa tra Fondazioni di origine bancaria (rappresentate da Acri), Governo e Terzo Settore. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori.

Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è stata lanciata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione Con il Sud. Attraverso decine di bandi e iniziative, l’organizzazione ha selezionato oltre 400 progetti in tutta Italia sostenuto complessivamente con più di 450 milioni di euro.

Nella gestione dei bandi, è stata inoltre introdotta la valutazione di impatto. I progetti coinvolgono oltre mezzo milione di bambini e ragazzi – insieme alle loro famiglie – che vivono in condizione di disagio, mettendo in rete oltre 7.500 organizzazioni, tra terzo settore, scuole, enti pubblici e privati.

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