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INNOVAZIONE SOCIALE

#Unaltrapartita: lo sport motore di comunità e sviluppo sociale

25 settembre 2024 

Fino all’1 ottobre, la campagna per la Giornata europea delle Fondazioni propone oltre 130 eventi che promuovono l’attività motoria come strumento di partecipazione e benessere

Fino all’1 ottobre, la campagna per la Giornata europea delle Fondazioni propone oltre 130 eventi che promuovono l’attività motoria come strumento di inclusione e benessere

#Unaltrapartita

Lo sport in Costituzione compie il suo primo anno di vita. A settembre 2023 la pratica sportiva è stata infatti ufficialmente inserita nella nostra Carta, che ora ne riconosce il valore non solo educativo, ma anche sociale e di promozione del benessere psicofisico. A trasformare il principio in diritto garantito sono le oltre 120mila organizzazioni che ogni giorno si impegnano per rendere lo sport accessibile a tutti.

Ed è proprio lo sport sociale e inclusivo il protagonista della campagna #Unaltrapartita. Comunità in campo, promossa da Acri e Assifero con il supporto delle Fondazioni associate, in occasione della 12esima Giornata europea delle Fondazioni.

“Appena un terzo degli italiani pratica sport regolarmente: nella classifica mondiale siamo al 4° posto tra gli adulti e al 1° tra i minori per indice di sedentarietà”

Fino all’1 ottobre, grazie al coinvolgimento di numerosi partner, gli oltre 130 eventi di #Unaltrapartita animeranno il Paese attraverso spettacoli, progetti e incontri che mettono al centro il valore dello sport per tutti. Gli appuntamenti si rivolgono a giovani, anziani, persone con disabilità, migranti e detenuti per promuovere un’attività sportiva inclusiva e aperta.

Il programma completo di #Unaltrapartita è disponibile sul sito www.unaltrapartita.it.

Lo sport in Italia: una sfida aperta

Lo scenario della partecipazione sportiva nel nostro Paese non è dei migliori. Gli italiani che fanno sport sono poco più di 20 milioni, circa un terzo della popolazione. Questo ci porta ad essere in testa alle classifiche mondiali per indice di sedentarietà: siamo al 4° posto tra gli adulti e al 1° tra i minori.

La situazione è aggravata da un divario di genere: le donne che praticano sport sono solo il 43,3% della popolazione sportiva. Anche sul fronte generazionale, i giovani stanno abbandonando sempre di più la pratica sportiva al di fuori della scuola. Il contesto è particolarmente complicato per le persone con disabilità: solo la metà riesce ad accedere allo sport rispetto a chi non ha limitazioni.

I motivi dei divari? Costi elevati, poche strutture e un esempio familiare spesso carente. Mentre tra i giovani, ansia e burnout sono sempre più diffusi come cause di abbandono dell’attività sportiva.

Fondazioni e terzo settore in campo

A queste sfide contribuisce a rispondere il terzo settore: oggi un terzo delle organizzazioni non profit italiane si occupa di sport, grazie anche a quasi il 20% di tutti i volontari italiani. E le Fondazioni sono al fianco di queste realtà, che promuovono lo sport come strumento di inclusione e benessere.

Garantire l’accesso alla pratica sportiva – indipendentemente dalle proprie condizioni sociali, economiche e fisiche – è una delle strade per contrastare le disuguaglianze, favorire la partecipazione e far crescere la coesione sociale delle comunità.

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Complessivamente, ogni anno le Fondazioni erogano più di un miliardo di euro in diversi settori. Il principale è il welfare a cui va oltre un terzo del totale, seguono cultura, educazione, ricerca. Il 70% di queste risorse è destinato a organizzazioni del terzo settore (il resto va, prevalentemente, agli enti locali).

La rilevanza del supporto al non profit è stata recentemente riconosciuta anche dall’Istat, che nel suo Censimento dedicato, ha rilevato che il 64% delle organizzazioni non profit italiane riceve un finanziamento dalle Fondazioni di origine bancaria. Le risorse stanziate ogni anno supportano oltre 20mila interventi, con un importo medio di circa 50mila euro.

#Unaltrapartita: Il progetto Ri-Generazione ZETA

Tra i protagonisti dell’iniziativa #Unaltrapartita. Comunità in campo anche un progetto sostenuto dalla nostra Fondazione con il bando RigenerAzioni.

Ri-Generazione ZETA coniuga sport, rigenerazione urbana e giovani generazioni considerando gli spazi sportivi – informali/aperti, in stato di sottoutilizzo e di abbandono sociale – come preziosa opportunità per generare processi di partecipazione e di coesione nei quartieri di Verona.

L’iniziativa mira a rigenerare tre aree di verde e piastre sportive attraverso interventi di riqualificazione, la dotazione di attrezzature sportive e arredo urbano e attività di animazione socio-culturale a base sportiva.

“Garantire l’accesso allo sport è una delle strade per contrastare le disuguaglianze, favorire la partecipazione e far crescere la coesione sociale delle comunità”

L’obiettivo è dare nuova vita a zone poco utilizzate della città, con interventi co-progettati dai cittadini, che siano esteticamente piacevoli, pienamente integrati nell’ambiente e utilizzati quotidianamente da famiglie, giovani, ragazzi e bambini.

I tre poli identificati sono:

  • l’area ex Bocciofila di Cadidavid per la parte relativa al Campetto G. Spezie e all’area giochi
  • la piastra sportiva e l’area verde del Parco Umago in Borgo Roma;
  • la piastra sportiva e l’area verde attigue al parco giochi “La Girandola” di Piazzetta Maestri del Lavoro al Basson.

Il partenariato collega così, attorno a nuove pratiche sportive, diversi ambiti di intervento: socio-educativo, formativo e giovanile.

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