Il dato è in crescita dell’8,9% rispetto al 2022: il miglior risultato degli ultimi 12 anni. Patrimonio contabile complessivo a oltre 41 miliardi di euro (+1,5%)
Il Comitato esecutivo di Acri ha approvato il 29° Rapporto annuale, che presenta i dati aggregati dei bilanci 2023 delle 86 fondazioni di origine bancaria italiane. Questi i principali numeri contenuti nel documento:
- patrimonio contabile complessivo: 41,2 miliardi di euro (+1,5% rispetto al 2022)
- avanzo di esercizio: 1.313,9 milioni di euro (+45%)
- attività erogativa: 1047,5 milioni di euro (+8,9%), miglior risultato degli ultimi 12 anni
- erogazioni destinate al welfare: 360,5 milioni di euro (34,4% del totale)
- iniziative finanziate: 21.981
Patrimonio e gestione economica
Secondo il rapporto Acri, al 31 dicembre 2023, le fondazioni di origine bancaria detengono un patrimonio contabile di 41.190 milioni di euro, pari all’85% del passivo di bilancio, in aumento di circa 623,5 milioni di euro (+1,5%) rispetto al 2022.
L’attivo ammonta a poco più di 48,5 miliardi di euro, in crescita (+2%) rispetto a fine 2022 (era pari a 47,6 miliardi).
Dal punto di vista economico, l’esercizio 2023 ha registrato una crescita generalizzata dei proventi, il cui totale si attesta a 2.010,3 milioni di euro, il 41,1% in più rispetto al 2022.
Le tipologie di ricavi
I dividendi sono pari a 1.522,3 milioni di euro (+22,5% rispetto al 2022). Circa 945 milioni provengono da partecipazioni bancarie (47% sul totale dei proventi) e 578 milioni da partecipazioni non bancarie (28,7% sui proventi).
Le altre tipologie di ricavi sono:
- gestione strumenti finanziari: 305,3 milioni, 15,2%
- gestioni patrimoniali: 104,5 milioni di euro, 5,2%
- altri proventi ordinari di natura non finanziaria e straordinari: 78,2 milioni, 3,9%
“L’attenta politica di diversificazione del patrimonio perseguita dalle fondazioni in questi anni ha permesso di garantire la continuità della loro azione”
L’avanzo di esercizio
L’avanzo di esercizio relativo al 2023 è stato pari a 1.313,9 milioni di euro, corrispondente al 3,2% del patrimonio medio di periodo, segnando una crescita del 45% rispetto al 2022.
Il 68,2% è stato destinato all’attività istituzionale (896,1 milioni di euro rispetto ai 680,8 milioni di euro dell’esercizio precedente), comprendendo anche gli stanziamenti ai fondi per l’attività futura. Il 31,8% è andato in accantonamento alle riserve patrimoniali, voce raddoppiata rispetto all’anno precedente.
Attività istituzionale
L’attività erogativa è stata pari a 1.047,5 milioni di euro, in aumento dell’8,9% rispetto al 2022: il miglior risultato degli ultimi 12 anni. Il numero delle iniziative finanziate è stato 21.981 (in linea con lo scorso anno), con un importo medio di 47.654 euro (45.171 euro nel 2022).
Per quanto riguarda i beneficiari dei contributi, l’81,7% delle risorse erogate sono andate a soggetti privati senza scopo di lucro, il 18,3% a soggetti pubblici. Oltre i due terzi sono assegnati su obiettivi prefissati (25,5% tramite bando, 40,8% progetti propri), solo il 33,7% sono in risposta a progetti presentati da terzi.
Per la distribuzione delle erogazioni per settore di intervento, nel 2023 si confermano i sette settori da sempre prioritari. Esaminando più dettagliatamente gli importi deliberati in ciascun settore, Arte, Attività e Beni culturali assorbe la quota più alta delle risorse, 251,2 milioni di euro (il 24% delle erogazioni totali).
Seguono: Volontariato, Filantropia e Beneficenza, a cui sono stati destinati 152,1 milioni di euro (14,5% del totale); Educazione, Istruzione e Formazione a cui vanno 115,8 milioni (11,1%); Ricerca e Sviluppo con un importo di 101,3 milioni di euro (9,7%); Sviluppo locale con 90,6 milioni di euro (8,7%); Assistenza sociale con 84,9 milioni di euro (8,1%); Salute pubblica con 54,2 milioni di euro (il 5,2% del totale).
“La quota complessiva per il welfare, che include i settori Volontariato, Assistenza sociale e Salute pubblica e il Fondo per la povertà educativa, tocca i 360,5 milioni di euro: il 34,4% del totale erogazioni”
Nel 2023 il welfare – che raccoglie i settori Volontariato, Assistenza sociale e Salute pubblica – ha ricevuto in totale 291,2 milioni di euro; a cui vanno sommati 69,2 milioni di euro specificatamente indirizzati da 67 fondazioni al Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
La quota complessiva per il welfare tocca così i 360,5 milioni di euro: il 34,4% del totale erogazioni.
Azzone: “Rispondiamo alle emergenze e immaginiamo il futuro”
“L’attenta politica di diversificazione del patrimonio perseguita dalle Fondazioni in questi anni – ha dichiarato Giovanni Azzone, presidente di Acri – le ha preservate da un’eccessiva erraticità dei mercati e ha permesso di garantire la continuità della loro azione”.
“Tutto questo ha prodotto un impatto positivo anche sull’attività erogativa delle Fondazioni che, nel 2023, è tornata complessivamente a superare la soglia del miliardo di euro , il miglior risultato degli ultimi 12 anni”.
“Le Fondazioni di origine bancaria stanno confermando la loro modalità di approccio bifocale: da un lato, contribuiscono a rispondere alle emergenze, dall’altro, mettono a disposizione le loro competenze progettuali, i loro ingenti patrimoni e il loro sistema di relazioni per collaborare con chi è impegnato a immaginare un futuro sostenibile e inclusivo per tutti”.