Fondazione Cariverona sostiene 17 progetti per valorizzare il talento di oltre 25mila bambini e ragazzi tra i 6 e i 16 anni attraverso il coinvolgimento di più di 700 enti pubblici e privati

Non è solo una questione di scuola. È un viaggio alla scoperta di sé, un’alleanza educativa che unisce territori, famiglie e imprese per offrire a ogni giovane la possibilità di riconoscere e far fiorire il proprio talento.
C’è chi sogna di diventare scienziato, chi esplora mondi virtuali con la curiosità di un pioniere, chi trova nella musica o nell’ambiente la propria passione più autentica. Ma per trasformare sogni e inclinazioni in progetti concreti servono strumenti, occasioni, relazioni.
Ecco perché Fondazione Cariverona ha scelto di scommettere sul potenziale delle nuove generazioni, stanziando 2,8 milioni di euro attraverso il bando Direzione giovani, che sostiene 17 progetti innovativi di orientamento e crescita personale destinati a bambini e ragazzi tra i 6 e i 16 anni.
“Orientamento significa crescita personale, consapevolezza e fiducia: un percorso che parte dai desideri e si costruisce attraverso esperienze reali”
Un’iniziativa ambiziosa, che attraversa cinque province – Verona, Vicenza, Belluno, Mantova e Ancona – e che coinvolge oltre 25mila giovani, chiamati a sperimentare in prima persona un nuovo modo di imparare: più esperienziale, più stimolante, più vicino alla realtà. In tutto, 30mila ore di attività per scoprire talenti, esplorare le discipline STEAM, superare barriere sociali e di genere.
Ma il cuore del bando Direzione giovani è ancora più grande: oltre 700 enti coinvolti, tra scuole, associazioni, pubbliche amministrazioni e 134 imprese, per un impatto che punta a raggiungere 50mila cittadini.
Oltre la scuola, dentro la vita
“L’orientamento non è solo una scelta tra indirizzi di studio, ma un percorso di scoperta di sé, un’occasione per valorizzare talenti e aprire orizzonti,” sottolinea Bruno Giordano, presidente di Fondazione Cariverona.
“Con questo bando vogliamo costruire un sistema di accompagnamento che vada oltre la scuola e metta al centro i giovani, offrendo loro esperienze concrete, stimoli e strumenti per affrontare la vita con consapevolezza. Non si tratta tanto di preparare al lavoro, ma di coltivare curiosità, competenze e aspirazioni, riducendo il divario educativo e dando a tutti la possibilità di costruire il proprio futuro.”

I progetti selezionati si articolano in due grandi direttrici. La prima punta sui più piccoli, con percorsi esperienziali pensati per bambini dai 6 agli 11 anni: laboratori STEAM, FabLab di robotica e stampa 3D, attività artistiche ed esplorazioni ambientali che aiutano a far emergere talenti latenti. Un’educazione che si fa gioco, esperienza, scoperta.
La seconda direttrice si rivolge agli adolescenti, tra i 12 e i 16 anni, in un’età cruciale in cui le scelte formative cominciano a delineare il percorso di vita. Via i test attitudinali impersonali: spazio a coaching, mentoring, role-playing e simulazioni, per aiutare i ragazzi a immaginarsi dentro il mondo reale. Confrontarsi con esperti, mettersi alla prova, vedere da vicino mestieri e professioni: tutto questo è orientamento.
Una comunità che cresce insieme
Ma il cambiamento non può essere affidato solo alla buona volontà dei singoli. Ed è per questo che il bando Direzione giovani scommette su un modello educativo condiviso, che coinvolge famiglie, scuole, imprese e territori. Alcuni progetti formano gli insegnanti, altri sostengono i genitori, tutti costruiscono reti educative che rendono l’orientamento una responsabilità collettiva.
Anche la tecnologia gioca un ruolo chiave: dai visori di realtà virtuale per esplorare ambienti professionali, all’intelligenza artificiale nei percorsi formativi, fino a piattaforme digitali che facilitano l’apprendimento e la condivisione.
“Oltre 700 realtà del territorio in rete per un obiettivo comune: valorizzare le potenzialità di ogni giovane e abbattere le disuguaglianze educative”
“L’educazione è il risultato di un impegno condiviso, un intreccio di esperienze, opportunità e relazioni che aiuta i giovani a crescere con fiducia nel futuro,” conclude Giordano.
“Questi progetti dimostrano che, quando scuole, famiglie, comunità ed enti del territorio collaborano, l’orientamento diventa uno strumento potente per abbattere le disuguaglianze e valorizzare le capacità di ogni ragazzo. Dare a tutti le stesse possibilità di scoprire e coltivare il proprio talento non è solo una questione di equità, ma la chiave per costruire comunità più solide e inclusive“.