fbpx
Scroll Top

STORIE DI INNOVAZIONE

Teatro per famiglie, forma d’arte inclusiva alla ricerca di un nuovo pubblico

20 novembre 2024  |  Tempo di lettura: 6 minuti

Il progetto di Fondazione Aida, vincitore di un importante bando europeo, intende riportare in platea un ampio numero spettatori, grandi e piccoli, indipendentemente dal livello di reddito o di istruzione: solo cosĂŹ gli spettacoli potranno diventare strumenti di coesione sociale realmente efficaci

PROVA_1_PRODUZIONI-1920x700-1

“Oggi il teatro viene spesso considerato una forma d’arte per pochi e il consumo culturale, seppur in crescita, si limita a una cerchia ben precisa di pubblico. Sappiamo, però, che questa è una forma d’arte con finalità sociali definite: un potente strumento di inclusione e coesione in grado di veicolare messaggi importanti, destinati a tutti”.

“Se viene invece vissuto come luogo elitario, frequentato da pochi ‘predestinati’, significa che abbiamo bisogno di intervenire sulla percezione di questo linguaggio… E possiamo farlo solo sviluppando nuove strategie efficaci di coinvolgimento del pubblico”.

È questa la fotografia del teatro per famiglie in Italia firmata da Meri Malaguti, direttrice di Fondazione Aida, realtà che da quarant’anni lavora per rendere il teatro un linguaggio accessibile alle famiglie, alle scuole, al mondo degli adulti.

“Se mamme, papĂ  e bambini agiati hanno maggior probabilitĂ  di sedere in platea rispetto agli altri, il potenziale di un teatro a impatto sociale e per tutti diminuisce considerevolmente”

L’analisi della situazione attuale è supportata da dati. I report di settore confermano infatti che il pubblico è oggi composto prevalentemente da famiglie con redditi e bagagli culturali medio-alti, magari già abituate a partecipare ad eventi di questo tipo.

E se mamme, papĂ  e bambini agiati hanno maggior probabilitĂ  di sedere in platea rispetto agli altri, il potenziale di un teatro a impatto sociale e per tutti diminuisce considerevolmente.

“Le ragioni di questo fenomeno sono tante. In Italia, ad esempio, il teatro per famiglie, con spettacoli che coinvolgono non solo i giovani ma anche i loro genitori e nonni, è sempre stato considerato di serie B rispetto ad altre produzioni. Non c’è mai stata una cultura o un’educazione che puntasse con coraggio in questa direzione, a differenza di quanto avviene in Nord Europa o nei Paesi anglosassoni”.

Meri Malaguti, direttrice Fondazione Aida

Eppure, i benefici del teatro per grandi e piccoli sono ormai ampiamente riconosciuti, anche dalla scienza. Come invertire quindi la tendenza? Esistono strategie efficaci per riportare un ampio pubblico di famiglie a sedere in platea, indipendentemente dal livello di istruzione o di reddito?

Family Theatre: un nuovo modello europeo per riportare le famiglie a teatro

Proprio per rispondere a queste domande è nato il progetto Family Theatre – di cui Fondazione Aida è capofila – che ha recentemente vinto il bando dell’Unione Europea Programma Europa Creativa (CREA) anche grazie al percorso SfidEuropee sostenuto da Fondazione Cariverona.

“Per noi è stata una grande sorpresa: conferma che la nostra forte esigenza, quella cioè di riscoprire il teatro per famiglie come strumento di coesione, è in realtà molto sentita anche a livello europeo”.

“Il progetto si sviluppa in tre fasi: verranno prima di tutto studiate le buone pratiche a livello europeo, sarĂ  po ideato un modello innovativo, verranno infine lanciati progetti pilota”

L’iniziativa, che riunisce realtà provenienti da Ungheria, Croazia e Irlanda, si svilupperà per i prossimi due anni (fino all’autunno 2026) in tre fasi. Innanzitutto, verranno identificate, analizzate e messe a sistema tutte le buone pratiche di sviluppo del pubblico (audience development) composto da famiglie già attive a livello europeo.

Al termine di questo studio, verrà quindi ideato un nuovo modello per le realtà legate al teatro per famiglie di tutta Europa. Infine, sulla base delle strategie di intervento concordate, verranno avviati una serie di progetti pilota a livello locale, anche a Verona, per testare l’efficacia.

PIPPI-CALZELUNGHE-PRODUZIONI-1

L’iniziativa è motivata da una profonda convinzione: “La famiglia è il fulcro essenziale delle nostre comunità. Se la famiglia è in buona salute, sta bene e cresce anche attraverso forme d’arte come il teatro si riducono tanti altri problemi, dalla povertà educativa alla violenza, fino all’abbandono scolastico, con ricadute positive per tutti”.

Le tre leve: contenuti, comunicazione, politiche di prezzo

Su quali leve agire per raggiungere questo ambizioso obiettivo? “Ce lo diranno sicuramente gli studi che faremo nei prossimi mesi. Ma andremo sicuramente ad approfondire tre fattori che, sulla base della nostra esperienza, riteniamo cruciali: contenuti, comunicazione, politiche di prezzo”.

Per attirare famiglie a teatro è, innanzitutto, necessario creare contenuti che siano non solo di qualità ma anche su misura, adatti alle loro esigenze. “In un mondo sempre più digitale, siamo convinti che prestare attenzione ad elementi quali le scenografie, i colori, le musiche sia determinante”.

“In un mondo sempre piĂš digitale, siamo convinti che prestare attenzione ad elementi quali le scenografie, i colori, le musiche sia determinante”

Altrettanto importante è poi l’accessibilità agli spettacoli, soprattutto per famiglie che non hanno mai avuto particolare dimestichezza con queste forme d’arte.

“Se a qualcuno che non è mai stato al cinema, proponiamo un film di nicchia è difficile che apprezzi tutto subito. La stessa cosa vale per il teatro. Dobbiamo quindi offrire spettacoli di spessore, senza scendere a compromessi, ma anche facilmente comprensibili per chi non sempre possiede tutte le chiavi di lettura”.

Un altro fattore cruciale è la comunicazione. Un particolare focus sarà quindi dedicato alle diverse strategie di marketing digitale, dal mondo dei social media al panorama ancora inesplorato degli influencer.

FIABE-IN-CONCERTO-PRODUZIONI

Infine, le politiche di prezzo. “Se vogliamo che il teatro sia veramente per tutti, democratico e inclusivo, abbiamo bisogno di studiare offerte, sconti, programmi fedeltà su misura per le famiglie. Nel nostro partenariato abbiamo voluto inserire anche l’associazione europea delle famiglie numerose, che ci potrà sicuramente dare indicazioni utili in questo senso”.

Nel progetto saranno, inoltre, coinvolti – attraverso un’attenta analisi di monitoraggio e valutazione – professionisti del teatro (registi, attori, produttori, ecc.), ma anche piccoli spettatori tra i 4 e i 14 anni e genitori non abituati ad assistere a spettacoli.

Non solo indotto: il teatro come strumento di sviluppo sociale

Tre leve, quindi, che insieme potrebbero contribuire ad avviare nuovi circoli virtuosi. “Con questo e altri progetti che stiamo portando avanti vogliamo quindi ribadire che il teatro, ma in realtĂ  la cultura in generale, può essere una risorsa preziosa per il benessere di tutta la comunitĂ , con vantaggi paragonabili a quelli di un servizio di welfare realmente efficiente”.

“Non si tratta solo di questioni economiche, collegate alla crescita di flussi turistici o all’incremento dell’indotto. Si tratta di sviluppo sociale per tutti”.

“Vogliamo ribadire che il teatro può essere una risorsa preziosa per il benessere di tutta la comunitĂ , con vantaggi paragonabili a quelli di un servizio di welfare realmente efficiente”

Una visione chiara, quindi, per obiettivi ambiziosi, che travalicano i confini nazionali. “Il nostro sogno rimane quello di creare un’ampia rete di realtà europee legate al teatro per famiglie. Realtà impegnate nella sperimentazione e nella diffusione di buone pratiche e di strategie innovative. È quello che è già avvenuto con altre forme di teatro, come quello dedicato agli asili nido o alla diversità, ma anche all’opera per bambini”.

GGG-PRODUZIONI

Programma SfidEuropee: formazione e consulenza per la cultura e il sociale

Fondamentale, in questo viaggio, la vincita del bando europeo, anche grazie alla partecipazione a SfidEuropee.

“Per noi questo programma, che considero tra i più interessanti tra quelli recentemente lanciati dalla Fondazione, è stato fondamentale. Oltre alle risorse economiche, ci ha realmente permesso di crescere internamente sul piano delle competenze, attraverso un percorso formativo grazie al quale abbiamo avuto la possibilità di collaborare con consulenti ed esperti di progettazione europea di prim’ordine”.

Condividi l’articolo

Iscriviti alla newsletter

Compila il form per ricevere la newsletter di Fondazione Cariverona. Lasciando i tuoi dati rimarrai aggiornato sui nostri bandi, iniziative ed eventi !