Il 14 marzo Verona ospita una giornata di confronto tra scienza, arte, istituzioni e imprese per esplorare soluzioni innovative alla crisi idrica e promuovere l’uso sostenibile delle risorse naturali

Verona si prepara a diventare crocevia di idee, soluzioni e riflessioni sul futuro dell’acqua. Venerdì 14 marzo, il Polo Santa Marta dell’Università di Verona accoglierà Acque, presente e futuro: stato e prospettive di tutela.
Il convegno, organizzato da Fondazione Cariverona in collaborazione con Urbs Picta, promette di essere più di un semplice incontro: un laboratorio di pensiero condiviso dove scienza, istituzioni, impresa e arte si intrecciano per affrontare uno dei temi più urgenti del nostro tempo.
“Gestire l’acqua in modo sostenibile è una sfida globale che richiede soluzioni concrete e la collaborazione tra istituzioni, imprese e comunità”
L’appuntamento, che si inserisce nel vasto programma pubblico del progetto Panta Rei (un viaggio tra mostre, concerti, workshop e incontri dedicati all’acqua e all’emergenza idrica) non è solo un momento di discussione, ma un invito all’azione concreta.
Federico Quaranta, noto conduttore e autore radiotelevisivo, guiderà la giornata che si snoderà tra quattro panel tematici, offrendo una prospettiva a 360 gradi sulla gestione e la tutela delle risorse idriche. L’ingresso è libero e gratuito, previa registrazione su Eventbrite. L’evento sarà articolato in quattro panel, dalle 9 alle 17.30:
Tra emergenza e innovazione: quale futuro per l’acqua?
Le risorse idriche sono sempre più al centro di sfide complesse e globali. Cambiamenti climatici, consumo eccessivo, inquinamento e disuguaglianze nell’accesso all’acqua sono temi che toccano da vicino le nostre vite.
È proprio da questa consapevolezza che nasce il convegno, che si propone di superare le barriere disciplinari e di cercare risposte attraverso un confronto serrato tra esperti di diversi ambiti.

Durante la mattinata, i riflettori si accenderanno sugli aspetti tecnici e istituzionali della gestione idrica e sulle strategie imprenditoriali per una sostenibilità a lungo termine.
Dal ruolo delle istituzioni italiane (con interventi come quello di Filippo Manfredi, direttore di Fondazione Cariverona, e del Commissario straordinario nazionale per la scarsità idrica Nicola Dell’Acqua) fino alle soluzioni high tech portate da startup innovative come Soonapse e BeadRoots, la prima parte della giornata sarà dedicata a capire come la scienza e la tecnologia possano guidarci verso un uso più consapevole e responsabile delle risorse.
Interessante anche il focus sulla collaborazione tra pubblico e privato, con la testimonianza di Giangiacomo Pierini di Coca Cola HBC Italia, che presenterà un progetto veronese esemplare in tema di gestione sostenibile dell’acqua.
Per iscriverti ai panel 1-2
Quando l’arte racconta la crisi idrica
Se la mattinata si concentrerà sulle politiche e sulle tecniche, il pomeriggio offrirà uno sguardo inedito e ispirante grazie all’incontro tra arte e ricerca.
Progetti come Tomorrows: A Land of Water, presentato da Jessica Bianchera, e le riflessioni visive dell’artista Elena Mazzi sul cambiamento delle rotte commerciali legate allo scioglimento dei ghiacci, mostrano come la creatività possa essere uno strumento potente per sensibilizzare e raccontare la complessità delle dinamiche legate all’acqua. Un approccio che, oltre alla dimensione estetica, porta in primo piano le implicazioni sociali e geopolitiche della crisi idrica.
“Scienza e arte si incontrano per stimolare una nuova consapevolezza sull’importanza delle risorse idriche e sulle azioni possibili per tutelarle”
Guardare oltre i confini: l’acqua come diritto universale
Non poteva mancare uno spazio dedicato a chi, in contesti più fragili, vive l’emergenza idrica come una lotta quotidiana. Il quarto e ultimo panel approfondirà gli interventi nei Paesi in via di sviluppo, evidenziando l’importanza delle comunità locali e delle alleanze internazionali per garantire l’accesso all’acqua potabile.
Esperienze come quella del Parco Nazionale del Karakorum Centrale, raccontata dalla professoressa Stefania Gorbi, e l’analisi delle disuguaglianze a cura dell’ingegner Luca Comitti metteranno in luce come la gestione dell’acqua non sia solo una questione ambientale, ma una sfida di giustizia sociale e di diritti umani.
Per iscriverti ai panel 3-4
Un invito a cambiare rotta
Quello del 14 marzo non sarà semplicemente un convegno, ma un’occasione per guardare al futuro con occhi diversi, consapevoli che l’acqua è una risorsa finita e preziosa. La Fondazione Cariverona, attraverso il progetto Panta Rei, non si limita a porre domande, ma stimola la ricerca di risposte concrete, promuovendo un approccio integrato e partecipativo.
Perché la tutela dell’acqua riguarda tutti: dalle istituzioni alle imprese, dalle comunità locali agli artisti, passando per ognuno di noi. Partecipare significa non restare a guardare e contribuire a disegnare insieme nuove prospettive per la risorsa più vitale del nostro pianeta.
