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CAPITALE UMANO

Dritti al punto: 5 milioni di euro per l’alfabetizzazione digitale dei cittadini

17 aprile 2025 

Formazione gratuita, inclusione digitale e servizi pubblici online: il nuovo bando del Fondo per la Repubblica Digitale punta a ridurre il divario di competenze su tutto il territorio nazionale

Formazione gratuita, inclusione digitale e servizi pubblici online: il nuovo bando del Fondo per la Repubblica Digitale punta a ridurre il divario di competenze su tutto il territorio nazionale

Un Paese davvero connesso non si misura solo dalla qualità delle sue infrastrutture, ma dalla capacità di garantire a ogni cittadino le competenze per orientarsi nel mondo digitale. È da questa consapevolezza che nasce Dritti al punto, il nuovo bando promosso dal Fondo per la Repubblica Digitale, che mette a disposizione 5 milioni di euro per sostenere progetti formativi all’interno dei Punti Digitale Facile su tutto il territorio nazionale.

Si tratta di spazi fisici (come biblioteche, centri civici o sedi comunali) dove i cittadini possono ricevere assistenza gratuita da facilitatori digitali. Questi professionisti li aiutano a usare Internet in sicurezza, accedere ai servizi pubblici online e sviluppare le competenze essenziali per partecipare alla vita sociale e lavorativa in un mondo sempre più digitale.

L’obiettivo è ambizioso e necessario: colmare il divario digitale che ancora oggi penalizza milioni di persone in Italia. Solo il 46% degli adulti, secondo i dati europei, possiede competenze digitali almeno di base, con picchi di criticità tra gli over 65 e nelle regioni del Sud.

I contenuti del bando

Il bando si inserisce all’interno del più ampio percorso tracciato dal PNRR con la misura Rete dei servizi di facilitazione digitale, che punta a formare almeno 2 milioni di cittadini entro il 2026 attraverso una rete capillare di 3.000 presidi locali.

Attraverso Dritti al punto, si potranno presentare progetti formativi rivolti a tutte le fasce della popolazione, in linea con il quadro europeo DigComp 2.2, che definisce le competenze essenziali per partecipare pienamente alla vita sociale e professionale: dalla sicurezza informatica alla creazione di contenuti digitali, dalla gestione consapevole delle informazioni online fino alla comunicazione efficace tramite tecnologie.

Per il webinar di presentazione del 23 aprile (14.30)

Particolare attenzione sarà riservata anche all’utilizzo responsabile dell’intelligenza artificiale e all’accesso ai servizi digitali della pubblica amministrazione, come SPID, App IO, domicilio digitale e fascicolo sanitario elettronico.

Come partecipare

Ogni progetto potrà ricevere un contributo compreso tra i 150 e i 500mila euro, e dovrà essere promosso da enti già coinvolti nella rete dei Punti Digitale Facile, come soggetti attuatori, sub-attuatori o realizzatori della misura PNRR dedicata alla facilitazione digitale.

Le candidature devono essere inviate entro il 30 maggio 2025 attraverso la piattaforma Re@dy, accessibile dal sito del Fondo. Possono partecipare enti privati che abbiano già stipulato una convenzione per la gestione di almeno un Punto Digitale Facile, anche in collaborazione con un soggetto attuatore pubblico.

Per il webinar di presentazione del 30 aprile (11.30)

Per approfondire i contenuti del bando e chiarire eventuali dubbi, sono previsti due webinar gratuiti e aperti a tutti: il primo si terrà il 23 aprile alle ore 14.30, il secondo il 30 aprile alle ore 11.30.

Un’occasione da non perdere per contribuire concretamente alla creazione di un ecosistema digitale più inclusivo, equo e accessibile. Perché senza alfabetizzazione digitale, nessuna transizione è davvero possibile.

Che cos’è il Fondo per la Repubblica digitale?

Il Fondo per la Repubblica digitale è nato nel 2021 per accompagnare il Paese verso la transizione digitale. Si fonda su una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Acri) che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR e dall’FNC (Fondo nazionale complementare).

Il Fondo stanzia un totale di 350 milioni di euro per cinque anni (fino al 2026) in via sperimentale ed è alimentato da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria (tra cui anche Fondazione Cariverona). L’iniziativa pone, inoltre, un forte accento sulla valutazione d’impatto dei progetti sostenuti per individuare quelli più efficaci nel far crescere le competenze digitali e l’occupazione effettiva dei destinatari.

“Dal pensiero critico online alla sicurezza informatica, i progetti selezionati aiuteranno le persone a usare la tecnologia con consapevolezza e autonomia”
Per il bando Dritti al punto

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