Attraverso interviste e approfondimenti, l’iniziativa dà voce ai progetti sostenuti dalla Fondazione che provano a dare risposte innovative alle sfide per la vita sulla Terra
Secondo gli scienziati, il 2023 potrebbe essere l’anno più caldo degli ultimi secoli sulla Terra (in attesa del prossimo). La crisi climatica è ormai entrata prepotentemente non solo nelle cronache dei giornali ma anche nella vita di milioni di persone.
Eventi metereologici estremi, ondate di calore, siccità, scioglimento dei ghiacciai, innalzamento dei livelli del mare sono fenomeni sempre più vicini e frequenti, che ormai toccano la quotidianità di cittadini, imprese e istituzioni. Emergenze che in passato erano state ampiamente annunciate dagli esperti, ma di fronte alle quali continuiamo a sentirci impreparati.
Il ruolo della scienza
Come rispondere a queste sfide? Alcune delle soluzioni per la lotta (o l’adattamento) al cambiamento climatico potrebbero arrivare dalla ricerca scientifica. È a questo ambito che Fondazione Cariverona ha deciso di dedicare parte delle proprie risorse nel corso degli ultimi anni, in accordo con i suoi obiettivi strategici.
Attraverso bandi quali Ricerca e Sviluppo o Habitat, la Fondazione ha sostenuto decine e decine di progetti scientifici, le implicazioni dei quali potrebbero contribuire a garantire un futuro al nostro Pianeta.
La voce dei protagonisti
Proprio a queste iniziative Fondazione Cariverona ha ora deciso di dedicare una nuova rubrica: Storie di ricerca. L’obiettivo è raccontare – attraverso interviste, immagini e approfondimenti – i risultati raggiunti, le innovazioni prodotte e gli effetti generati dalle nuove scoperte.
Come sottolineato dal presidente Alessandro Mazzucco nell’intervista pubblicata sul sito, in un Paese come il nostro che investe meno dell’1,5% del Pil in questo settore – a fronte di una media europea del 2,3% – il ruolo delle fondazioni di origine bancaria rimane importantissimo.
Le Storie di ricerca aiuteranno quindi i lettori a scoprire le tante attività che istituzioni, enti, associazioni e aziende portano avanti per migliorare la qualità della vita delle comunità e dare un nuovo futuro ai territori: dal contrasto all’inquinamento da plastiche nel Conero a una viticoltura sostenibile in Veneto, dalle tecnologie solari per case e oggetti a un modello circolare per il riciclo degli occhiali da vista.
Sono queste le soluzioni di cui il Pianeta ha bisogno, sono queste le storie che spesso faticano a trovare spazio sui media, ma alle quali Fondazione Cariverona ha deciso di dare voce.
Uscire dalle torri d’avorio
La Fondazione lancia questo progetto condividendo l’invito del presedente Mazzucco: “È ora che istituzioni, fondazioni e tutte le persone che si occupano di scienza facciano sentire di più e meglio la propria voce. Dobbiamo uscire dalle torri d’avorio delle aule e dei laboratori universitari per raccontare i formidabili risultati ottenuti dalla ricerca, che aiuta non solo l’uomo ma anche il Pianeta a vivere meglio, con un linguaggio accessibile a tutti, soprattutto alle nuove generazioni”.