L’esposizione “Boccioni. Prima del futurismo” si svolge dal 9 settembre al 10 dicembre presso la sede della Fondazione Magnani-Rocca a Parma

Ci saranno anche il Ritratto di Achille Tian e il Ritratto dell’avvocato C. M. (Carlo Manna) – proprietà di Fondazione Cariverona – tra le circa 200 opere firmate da Umberto Boccioni che verranno esposte nella mostra dedicata all’artista nato a Reggio Calabria e morto proprio a Verona. L’esposizione Boccioni. Prima del futurismo aprirà ufficialmente i battenti il 9 settembre nella sede della Fondazione Magnani-Rocca a Mamiano di Traversetolo (Parma).
Aperta fino al 10 dicembre, la rassegna si sofferma sulla figura del giovane Boccioni e sugli anni della formazione affrontando i diversi momenti della sua attività. Dalla primissima esperienza a Roma, a partire dal 1899, sino agli esiti pittorici immediatamente precedenti l’elaborazione del Manifesto dei pittori futuristi del 1910.
Un decennio cruciale in cui l’artista sperimenta tecniche e stili alla ricerca di un linguaggio originale e attento agli stimoli delle nascenti avanguardie. L’esposizione intende non solo documentare il carattere eterogeneo della produzione boccioniana. Mira anche a ricostruire i contesti artistici e culturali nei quali l’artista operava.
Viene così fatta luce sulle vicende artistiche tra il 1902 e il 1910. L’ampio panorama su un periodo fondamentale per l’attività dell’artista permette di porre in prospettiva lo svolgersi della sua ricerca.
La mostra è suddivisa dunque in tre sezioni geografiche legate alle tre città che hanno rappresentato punti di riferimento formativi per l’artista: Roma, Venezia e Milano.

I capolavori custoditi dalla Fondazione
Il Ritratto di Achille Tian va collocato nell’ambito del soggiorno padovano di Boccioni, avvenuto tra il 1906 e il 1907. Il personaggio rappresentato è stato identificato con il medico Achille Tian, amato in città anche come scrittore e attore dialettale.
Il Ritratto dell’avvocato C. M. (Carlo Manna) è stato invece realizzato al Lido di Venezia nel 1907, quando l’artista frequentava la Scuola libera del nudo dell’Accademia di Belle Arti. L’avvocato Manna, trevigiano d’origine ma fiorentino d’adozione, trascorreva qui le sue vacanze.