Cinque anni fa un terremoto ferì l’Italia centrale provocando ingenti danni e numerosi morti. Le Marche furono una delle regioni più colpite e la città di Ancona fu tra le prime a interrogarsi sulle forme di aiuto da portare ai territori coinvolti.
I primi interventi si concentrarono proprio sul recupero dei capolavori d’arte antica danneggiati, per i quali venne immediatamente messo a disposizione un importante spazio della Mole Vanvitelliana in cui furono da subito ospitati e custoditi per essere esaminati e restaurati: un’azione tempestiva che vide fianco a fianco il Comune di Ancona, il Ministero dei Beni Culturali, il Nucleo Tutela dei Carabinieri.
Da questo intervento, nacque l’idea di realizzare un progetto che facesse dialogare queste opere con quelle di alcuni dei protagonisti dell’arte contemporanea. E così, la Mole Vanvitelliana di Ancona diventerà dal 27 novembre all’8 maggio 2022, il centro di questo progetto che aiuterà il pubblico anche a riflettere sul rapporto tra natura e uomo.
La mostra, dal titolo TERRA SACRA, curata da Flavio Arensi, organizzata e prodotta dal Comune di Ancona e dal Museo Tattile Statale Omero, con il Fondo Mole Vanvitelliana, con la collaborazione della Soprintendenza delle Marche, il sostegno della Regione Marche e della Fondazione Cariverona attraverso il bando Valore Territori, con il patrocinio di ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani, è nata proprio nell’ottobre del 2016 quando, durante l’inaugurazione dell’esposizione Ecce Homo sulla condizione umana attraverso la scultura figurativa, si percepirono le maggiori scosse del terremoto che stava toccando la regione.
Il percorso espositivo, composto da cinque sezioni – Pittura, Antropologia dello spazio, Luoghi degli altri, La casa, i senzatetto e infine Paesaggio interiore paesaggio esteriore – si dispiega per tutti i luoghi della Mole Vanvitelliana, dalle mura alla corte, dal Magazzino Tabacchi al deposito della Soprintendenza delle Marche, presenta le 120 opere di 37 artisti, portavoce di linguaggi espressivi, spesso molto diversi tra loro. La mostra intende partire dal territorio di Ancona e in particolare dalla Mole, che ormai da anni si è confermata uno degli spazi culturali più importanti del centro-sud della Penisola, anche in virtù delle contaminazioni fra cultura (le grandi mostre), psicoanalisi e scienze umane (Festival KUM!), musica (La mia generazione festival), e innovazione nell’ambito dell’accessibilità (Museo Omero).
Accompagna l’esposizione, un catalogo, edito da Skira, con testi di Flavio Arensi, curatore della mostra, dell’antropologa Piera Talin e dei documentaristi Alessandro Tesei e Danilo Garcia Di Meo, quest’ultimo dedicato al progetto Quatrani che si è interessato di indagare l’adolescenza dei ragazzi dopo il terremoto dell’Aquila del 2009.
Le informazioni per visitare la mostra Terra Sacra sono disponibili alla pagina dedicata de La Mole di Ancona.