Il progetto di ricerca “Conoscerlo per sconfiggerlo. Alleanza contro COVID-19”, promosso e finanziato da Fondazione Cariverona con il significativo impegno contributivo di 2 Milioni di euro, è entrato rapidamente nella sua fase esecutiva.
I ricercatori hanno già affrontato e risolto le prime fasi organizzative di predisposizione e avvio: acquisizione di materiale, validazione delle procedure, passaggi presso il comitato etico, interazione con gli specialisti variamente coinvolti nelle fasi diagnostiche e terapeutiche dei pazienti COVID.
Allo studio i meccanismi attraverso i quali essa si innesta e alimenta la malattia e le deleterie interazioni tra il sistema immunitario, il sistema cardiovascolare, il polmone, il sistema coagulativo che possono causare le complicazioni tra le quali la ormai tristemente nota “sindrome da tempesta citochinica”, caratterizzata dalla produzione, da parte delle cellule del sistema immunitario, di sostanze infiammatorie (citochine) dagli effetti devastanti sul polmone e altri organi.
È ormai ben noto che questa malattia si presenta in modo molto eterogeneo, con numerosi casi asintomatici che superano l’infezione senza quasi accorgersene a fronte di casi gravissimi, purtroppo spesso letali. Il progetto di ricerca, nel suo complesso, cerca le variabili che favoriscono l’instaurarsi di tali meccanismi solo in una parte, per fortuna, minoritaria dei pazienti con ben chiaro l’obiettivo centrale: acquisire le possibili strategie per contrastare l’evoluzione della malattia.
E per questo il team è multidisciplinare, comprendendo non solo ricercatori ma anche clinici coinvolti nella cura dei Pazienti con approcci innovativi. Uno sforzo multidisciplinare insolito ma fondamentale. Anche nella tempistica. Il team si è organizzato rapidamente, con frequenti incontri via-web, formando una fitta rete di scambio di informazioni, valutazione dei dati incessantemente forniti dalla ricerca in tutto il mondo, superando i primi interventi operativi, ma senza nulla togliere alle attività assistenziali in cui molti dei partecipanti sono coinvolti. Le sofisticate metodologie già disponibili si sono integrate con le nuove, acquisendo rapidamente apparecchiature, reagenti, personale.
Tra le prime tappe, fondamentali, l’acquisizione di test molecolari e sierologici validati in tempo record, la definizione di protocolli terapeutici guidati da premesse scientificamente robuste. La raccolta dei campioni necessari per acquisire preziose informazioni sulle alterazioni riscontrabili nel sangue, nei tessuti, nel polmone, la milza, i linfonodi. Informazioni da inserire, con quelle relative agli aspetti clinici ed epidemiologici dei pazienti, in un registro appositamente approntato e condiviso da tutti i ricercatori coinvolti.
La squadra di ricerca, articolata e complessa, copre competenze afferenti a vari ambiti specialistici, tra i quali immunologia, virologia, malattie infettive, medicina interna, rianimazione. Il Prof. Vincenzo Bronte è responsabile della linea immunologica. I responsabili delle altre linee di ricerca, che a loro volta coordinano i loro più stretti collaboratori, sono: Prof. Evelina Tacconelli (epidemiologia clinica), Prof. Davide Gibellini(virologia), Prof. Domenico Girelli (clinica e fattori prognostico-predittivi). Sono inoltre coinvolti per le loro competenze specialistiche: Prof. Claudio Lunardi, Prof. Ercole Concia, Prof. Marco Chilosi, Prof. Venerino Poletti, Prof. Claudio Doglioni e Dott. Massimo Valsecchi. Il coordinamento amministrativo è affidato al Prof. Giovanni Pizzolo.