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APPROVATO IL BILANCIO D’ESERCIZIO 2020

Continuità ai risultati positivi pur nella complessità dell’anno caratterizzato dalla pressione epidemica; ruolo primario assegnato alla ricerca nell’area biomedica

Il Consiglio Generale ha approvato all’unanimità il Bilancio di Esercizio 2020.

Avanzo d’esercizio a 140,89 milioni grazie a importanti componenti straordinarie e dopo il mancato incasso di dividendi ordinari per le disposizioni delle autorità bancarie europee.  Continua l’azione di contenimento dei costi di funzionamento (-7% anche nel 2020) in corso dal 2016.

Liquidate nell’esercizio erogazioni per 32,7 milioni su 543 progetti. Il debito per impegni erogativi ulteriormente ridotto del 19,1% (-53% rispetto al 2016). Confermate a 30,2 milioni le disponibilità per le erogazioni 2021 (a servizio dell’impegno a sostenere il futuro dei territori). Nel corso dell’esercizio sono stati deliberati 123 interventi erogativi con un impegno complessivo di 19,7 milioni. Il valore contenuto rispetto allo storico è legato alle attività di revisione del DPA 2020 che hanno impegnato gli Organi statutari nel corso della prima parte dell’esercizio, con la conseguente pubblicazione dei principali bandi dopo la pausa estiva, per i quali l’iter deliberativo si perfezionerà nel corso del 2021. Il valore medio per intervento è pari a 160.605 euro (era di 81.237 euro nel 2019).

Si rafforza a 238,37 milioni (+5%) il fondo di stabilizzazione per gli interventi istituzionali.

Attivi finanziari stabili a fine 2020 (1.550,1 mln), in netta ripresa di valore nei primi cinque mesi del 2021 (1.679,7 milioni) godendo recupero dei mercati e in particolare degli attivi quotati detenuti.

Il Presidente Alessandro Mazzucco ha osservato comeSiamo ancora in qualche misura in una situazione di condizionamento da parte di una pressione epidemica dalla quale stiamo cercando di accelerare una liberazione, avendo peraltro la consapevolezza dell’obbligo di non operare forzature fino a che la maggioranza della popolazione non sarà stata immunizzata. Questo è un obbligo di responsabilità nei confronti delle componenti più deboli. E dunque malgrado le pesanti difficoltà che si sono presentate in questo biennio, il bilancio approvato oggi presenta una sostanziale continuità rispetto al passato, pur registrando gli effetti della mancata distribuzione dei dividendi conseguente ad una scelta europea generata in conseguenza degli effetti pandemici. A ciò ha dato un non banale contributo una continuata ed attenta prosecuzione della politica di contenimento dei costi di funzionamento, avviata nel 2016, pari quest’anno ad un ulteriore – 7%. Così come registriamo il mantenimento del valore dell’attivo finanziario al livello di 1550,1 milioni, in misura non trascurabile generata dalla conclusione della lunga vertenza con CDP.

Assai significativo per gli enti territoriali è il fatto che Fondazione ha potuto sviluppare progetti per risorse rese disponibili per l’attività istituzionale salite a 34,2 milioni rispetto all’impegno annuale di 24,7. Il ruolo primario quale area di intervento è stato assunto dall’area biomedica, anche in conseguenza di un assai consistente finanziamento finalizzato alla ricerca richiesto con urgenza dall’emergere di un nuovo minaccioso agente infettivo e in subordine (26,5%) dall’affermarsi delle Urgenti iniziative umanitarie, senza trascurare le richieste competenti agli obiettivi del piano annuale, come da programmazione.

Si tratta quindi di un risultato assai gratificante se letto nella cornice di eventi particolarmente sofferti negli ultimi anni, ancor più se si considera lo stanziamento di 30,2 milioni per l’attività istituzionale 2021. È un risultato inatteso, alla luce della minacciosa soluzione che si era creata a febbraio 2020, e va dato il doveroso riconoscimento alla altissima professionalità e responsabilità del direttore generale dottor Giacomo Marino al quale tutti gli organi nell’esprimere la propria gratitudine sentono di dover formulare i migliori auguri per grandi successi professionali ulteriori nel momento in cui ha scelto di intraprendere un nuovo percorso professionale. Naturalmente per Fondazione è una perdita, per la verità già correttamente compensata dalla chiamata di un nuovo direttore a lui assai simile per personalità e competenza, proveniente da una Fondazione assai vicina quale è Caritro, il veronese dottor Filippo Manfredi”.

Scarica il comunicato stampa dedicato al Bilancio d’Esercizio 2020.

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