VISUAL ART COLLECTIONS MANAGEMENT AND CURATING
Workshop
VISUAL ART COLLECTIONS MANAGEMENT AND CURATING
Arte Territorio Comunità
un progetto di Fondazione Cariverona
in collaborazione con
ABAV – Accademia di Belle Arti di Verona
IUSVE – Istituto Universitario Salesiano
Università degli Studi di Verona
a cura di Jessica Bianchera
La Fondazione Cariverona da sempre si pone come punto di riferimento per le attività culturali dei territori in cui opera – Verona, Vicenza, Belluno, Ancona e Mantova. In questo senso, la sua collezione d’arte si configura come primo potenziale soggetto di una relazione auspicabile tra l’arte (intesa come vettore di crescita sociale e culturale) e il territorio, con particolare attenzione ai giovani e alla didattica.
La collezione si configura attualmente come un corpus vario e unico nel suo genere, una raccolta che spazia all’interno delle diverse epoche storiche e delle diverse correnti artistiche. Negli archivi della Fondazione si trova un nucleo importante di arte antica che sottolinea l’apice della pittura veneta tra ‘500 e ‘600 a cui si aggiungono capolavori settecenteschi e ottocenteschi – come la Veduta di Verona con Castelvecchio e il Ponte Scaligero di Bernardo Bellotto – fino ad arrivare a un’importante raccolta di arte del ‘900 che custodisce capolavori quali La Donna che nuota di Arturo Martini, le Nature Morte di Gino Severini, Le Bagnanti di Giorgio Morandi e il Trittico della libertà di Emilio Vedova.
Al collezionismo, Fondazione Cariverona affianca una serie di azioni volte a promuovere l’arte e la cultura in senso ampio e inclusivo.
Proprio in quest’ottica, il ciclo di workshop VISUAL ART COLLECTIONS MANAGEMENT AND CURATING permette di studiare, approfondire, mobilitare, valorizzare, rendere fruibili le opere della collezione e contemporaneamente coinvolgere attivamente i giovani grazie a un percorso di alta formazione che coinvolge direttori e curatori museali, direttori e curatori di fondazioni, critici e curatori indipendenti, realtà e professionisti di alto profilo nell’ambito della comunicazione e della grafica.
Il workshop è realizzato in collaborazione e in sinergia con l’Università di Verona, l’Accademia di Belle Arti di Verona e di IUSVE – Istituto Universitario Salesiano.
La collezione di Fondazione Cariverona viene messa a disposizione di un gruppo selezionato di studenti come materiale per fare esperienza sul campo, trasformandosi in un dispositivo di formazione empirico su cui i gruppi di lavoro possono sperimentare strategie di studio, curatela, allestimento, comunicazione e narrazione al pubblico intendendo l’arte in quanto oggetto e soggetto della ricerca, corpo vivo nella relazione con il territorio, veicolo per la creazione di comunità.
Il workshop è destinato agli studenti che svolgono percorsi di studi in beni culturali, arte, critica, museologia, museografia, mediazione culturale, grafica e comunicazione per la cultura e affini, in particolare è destinato agli studenti della Laurea Magistrale Interateneo in Arte dell’Università di Verona, agli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Verona e agli studenti IUSVE.
Il workshop, che ha come focus lo studio, la gestione e la valorizzazione di una collezione come strumento di relazione con il territorio e con la città, unisce incontri in aula con tutor permanenti e ospiti scelti tra i professionisti del settore (curatori museali e curatori indipendenti, critici, addetti stampa, visual & digital designer etc) a sessioni laboratoriali in cui gli studenti vengono guidati nella costruzione di progetti curatoriali dalla selezione delle opere e il loro contestuale studio e schedatura, alla scrittura di un testo curatoriale sul progetto espositivo nel suo complesso, dalla realizzazione di un progetto allestitivo alla redazione di un comunicato stampa, dalla realizzazione di una campagna di comunicazione (dal piano editoriale alle grafiche alle strategie di comunicazione sui social) alla realizzazione di una pubblicazione digitale, imparando contemporaneamente a lavorare in team e a costruire progettualità complesse.
PRIMO CICLO
ARTE E TERRITORIO
Un percorso di analisi, documentazione e rilettura degli spazi urbani attraverso la fotografia di Gabriele Basilico e Alessandra Chemollo.
Sede: Fondazione Cariverona
DESTINATARI E MODALITÀ DI ACCESSO
Il workshop è gratuito e a numero chiuso. Per ogni ciclo potranno partecipare
- minimo 3 – massimo 8 studenti dell’Università degli Studi di Verona – Laurea Magistrale Interateneo in Arte
- minimo 3 – massimo 8 studenti studenti ABAV – Accademia di Belle Arti di Verona
- minimo 3 – massimo 8 studenti studenti IUSVE
CALENDARIO 2021
dal 26 ottobre al 21 dicembre per un totale di 9 incontri (36 ore) a cui si aggiungono 14 ore di lavoro individuale o di gruppo con un tutor da calendarizzare in itinere entro il periodo di workshop
incontri programmati
martedì 26 ottobre 14.00 – 18.00 (4h) – Fondazione Cariverona, sala polifunzionale
sabato 30 ottobre 9.00 – 13.00 (4h) – Fondazione Cariverona, sala polifunzionale
sabato 6 novembre 9.00 – 13.00 (4h) – Fondazione Cariverona, sala polifunzionale
martedì 9 novembre 14.00 – 18.00 (4h) – Fondazione Cariverona, sala polifunzionale
sabato 13 novembre 9.00 – 13.00 (4h) – Ex Magazzini Generali
martedì 16 novembre 9.00 – 13.00 (4h) – Fondazione Cariverona, sala polifunzionale
sabato 20 novembre 9.00 – 13.00 (4h) – Fondazione Cariverona, sala polifunzionale
martedì 23 novembre 14.00 – 18.00 (4h) – Fondazione Cariverona, sala polifunzionale
martedì 14 dicembre 14.00 – 18.00 (4h) – Fondazione Cariverona, sala polifunzionale
18 e 19 dicembre – open day e restituzione al pubblico
Conduzione:
Jessica Bianchera
Visual and graphic design:
Sindi Karaj
Referenti istituzionali:
Università di Verona_Valerio Terraroli
Accademia di Belle Arti di Verona_Francesco Ronzon
IUSVE_Nicolò Cappelletti
PRIMO CICLO / PROGRAMMA E RELATORI
Francesco Ronzon
Direttore dell’Accademia di Belle Arti-Verona, Professore di Antropologia Culturale presso l’Accademia di Belle Arti di Verona e la Arab-American University di Ramallah (Palestina). Ha condotto ricerche sul campo ad Haiti, New York e in Italia. Si occupa delle relazioni tra cultura, estetica e cognizione con particolare attenzione agli aspetti ecologici delle interazioni con l’ambiente.
I musei come nicchie cognitive
L’intervento vuole aiutare ad analizzare a livello empirico il funzionamento del museo come artefatto cognitivo: ambiente sociale strutturato in modo tale da offrire indizi e stimoli per la messa in atto di vari tipi di lavori cognitivi da parte dei suoi fruitori. In particolare, si porrà l’attenzione all’analisi delle esposizioni come area di incontro negoziale/conflittuale tra le pratiche interpretative e comunicative dei differenti attori sociali coinvolti.
Luca Bochicchio
Direttore del MuDA-Casa Museo Jorn di Albissola Marina e Assegnista di ricerca all’Università di Verona. Ha conseguito il Dottorato di ricerca in Digital Humanities all’Università di Genova, dove è stato docente di Comunicazione dei Beni Culturali. È stato visiting researcher alla Beinecke Rare Book and Manuscript Library (Yale University), all’Henry Moore Institute (Leeds) e all’INHA (Parigi) ed è titolare dello US Travel Grant della Terra Foundation for American Art. Come curatore e project manager si occupa nello specifico di progetti espositivi diffusi sul territorio e di strategie di valorizzazione dei beni culturali in chiave di audience development.
Metodologie di gestione e valorizzazione in rete
L’intervento verterà sull’analisi di casi studio di gestione in rete di beni culturali, in relazione all’arte contemporanea e al territorio di riferimento. In particolare, si illustreranno le metodologie di progettazione e attuazione di operazioni di valorizzazione di collezioni d’arte di diversa natura e provenienza, per costruire un dialogo inclusivo con artisti, pubblici e istituzioni.
Terza giornata - sabato 6 novembre 9.00 - 13.00 (4h) Metodo e Contesto - sede: Fondazione Cariverona
Alessandra Chemollo
Si è laureata presso l’Università IUAV, con una tesi sulla relazione tra Architettura e Fotografia. La riflessione sulla rappresentazione dell’opera architettonica si sviluppa nel suo lavoro professionale e nei progetti autonomamente prodotti, senza soluzione di continuità. Ha realizzato progetti fotografici a illustrazione di numerosi testi monografici, approfondendo specifiche modalità di lettura dell’opera architettonica a partire da assunti documentari. Nella sua trentennale esperienza professionale, spazia dall’architettura storica a quella contemporanea e sviluppa ambiti teorici con finalità didattica e curatoriale. Dal 2013 è docente del modulo di Fotografia del Master di Paesaggio IUAV.
Carlo Sala
Critico d’arte, curatore e docente al Master IUAV in Photography a Venezia; Direttore artistico di Photo Open Up – Festival internazionale di Fotografia promosso dal comune di Padova; Membro del comitato curatoriale della Fondazione Francesco Fabbri per cui si occupa della curatela scientifica del Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee e del Festival F4 / un’idea di Fotografia.
Curatela e immagine
L’intervento vuole ripercorrere e analizzare alcune delle più importanti esperienze internazionali di curatela legate all’immagine contemporanea con un particolare attenzione al periodo che segna l’avvento della post-fotografia. I casi studio saranno trattati soffermandosi sul loro carattere innovativo, la loro aderenza al contesto storico e sociale ed evidenziando il pensiero di alcuni dei più rilevanti teorici, critici e curatori che si sono interrogati sul carattere implicitamente non neutrale delle immagini fruite nel contesto odierno dell’iconosfera globale.
Maria Rosa Sossai
Responsabile Scientifica del Dipartimento Progetti Partecipativi del Museo Civico di Castelbuono (PA); Ricercatrice nel campo delle pratiche artistiche e delle politiche dell’educazione; Co-fondatrice di ‘fuoriregistro’, quaderno di pedagogia e arte contemporanea, Boîte Editions e di www.alagroup.org, piattaforma indipendente di educazione e arte contemporanea.
Note per una prassi condivisa
Il seminario Note per una prassi condivisa prende in considerazione le questioni metodologiche legate al tema proposto dal workshop e immagina la creazione di una unità per formatori ed educatori che vogliano acquisire degli strumenti di lavoro per divulgare i contenuti acquisiti a un pubblico di potenziali fruitori. Tale unità sarà “una cassetta degli attrezzi” e al tempo stesso costituirà un esercizio di prassi condivisa per i partecipanti al seminario che utilizzeranno la simulazione come modalità di lavoro.
Michele De Mori
Architetto e Presidente di Associazione AGILE, Verona. Esploratore della città con particolare interesse alla storia del Novecento ed al mondo industriale. Si occupa dello studio dello sviluppo urbanistico ed edilizio del territorio veronese attraverso ricerche documentali e raccolta di testimonianze. E’ promotore, con Ass. AGILE, del progetto ARCOVER – Archivi del Costruito del Territorio Veronese in Rete.
Perdersi per la ZAI
Attraverso una passeggiata urbana si vogliono esplorare i luoghi fotografati da Gabriele Basilico e Alessandra Chemollo, ora non più abbandonati ma oggetto di importanti recuperi urbani. Un viaggio da flaneur, osservando il paesaggio e cercando di coglierne i suoi diversi aspetti e le sue identità spesso contradittorie. Il tutto accompagnati da una cronistoria sugli avvenimenti che hanno portato alla nascita della ZAI e alla costruzione dei suoi edifici più significativi.
Giulia Pordd
Giulia Pordd è Ceo e Direttore Creativo di Ashtart Consultancy Srl Società Benefit, studio di consulenza sul Cultural Management che opera nel settore delle strategie di comunicazione a favore del mondo profit e no profit. Architetto e designer, i suoi temi di ricerca sono la museografia, la cultura d’impresa e la relazione tra sostenibilità e cultura. Laureata al Politecnico di Milano in Progettazione Architettonica, è docente all’Accademia di Belle Arti di Verona, dove insegna Net Marketing nel corso di Nuove Tecnologie dell’Arte e all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove tiene il corso di Informazione per l’arte. Mezzi e metodi all’interno del II Livello di Progettazione allestimento spazi espositivi. Ha curato il volume: “L’impatto dell’arte. Ricerche sul contemporaneo e strategie di impresa”, Postmediabooks, Milano 2020. Tiene corsi e conferenze sul tema del mecenatismo 4.0 e sulla relazione tra cultura e innovazione digitale.
Abstract
Quale è l’impatto delle tecnologie e delle scienze sull’arte e sul suo significato esperienziale? L’accelerazione costante delle ICT – Information Communication Technologies – plasma la continua evoluzione in termini culturali, estetici e morali, ridefinendo il nostro abitare nell’”onlife”, in cui l’opera si smaterializza e diviene screen. L’esposizione come allestimento, display, messa in opera di un processo di elaborazione di immagini, visioni, concetti, messaggi, trova il proprio luogo ideale nella texture e nella sovrapposizione di superfici (luminose) come luoghi di mediazione, trasferimento, racconto e identità. Comunicare e coinvolgere i (nuovi) pubblici della cultura in un percorso di affiliazione, immersione, conoscenza dell’arte – nel suo essere fisico e digitale – diviene la cifra decisiva che impone di ridefinire le pratiche dell’”audience engagement” all’interno di precise strategie digitali e di comunicazione. Business cases e esempi illustreranno il tema.
Giovanna Calvenzi
Studiosa e docente di fotografia contemporanea, già photo editor di alcuni dei principali periodici italiani fra i quali Amica, Sette, Specchio della Stampa, Sportweek, nonché direttore della fotografia di Vanity Fair e nel 1998 Direttore dei Rencontres Internationales de la Photographie di Arles. Ha lavorato come assistente dei fotografi Federico Patellani, Cesare Colombo e Toni Nicolini laureandosi in Lettere nel 1973, dopo avere anche collaborato per lungo tempo, con immagini e testi, al quotidiano Lotta Continua. è stata direttore artistico dei XXIX Rencontres Internationales de la Photographie di Arles, membro della giuria del World Press Photo Contest ad Amsterdam. È presidente dell’Archivio Gabriele Basilico a Milano.
Laboratorio di progettazione
Lavoro individuale o di gruppo con un tutor da calendarizzare in itinere entro il periodo di workshop
In definizione